Fenomeni. “Kansas City 1927”: da Facebook a libro stampato. Recensione

ROMA – Il 18 agosto 2011, quasi un anno fa, la Roma giocava a Bratislava. E perdeva.

Il giorno dopo, un po’ per gioco e un po’ per sfogo, due amici aprivano una pagina Facebook dedicata alle cronache delle partite della loro squadra del cuore, scrivendo quella che sarebbe stata la prima della lunga serie di “note” di Kansas City 1927. Con quel miscuglio di dialetto romanesco, titoli evocativi, soprannomi calcistici e uno spirito fatalista ben noto agli abitanti della Capitale, le note di KC sono diventate presto una costante per i tifosi romanisti, che per tutto l’anno hanno atteso il lunedì per leggere nero su bianco le gesta di Ercapitano, Ladolescente, Capitan Boh, Supplicio, Er Cipolla e tutti gli altri. Risultato, i fan di quelle cronache sui generis – altrimenti detti i “piacitori”- nel giro di dieci mesi sono arrivati a quasi 19.000.

Che la pagina avesse un successo simile, probabilmente i due autori non l’avrebbero mai pensato. Ma che addirittura quell’avventura si trasformasse un libro, era davvero al di là delle più rosee aspettative.
E invece eccolo qui, il libro. Una raccolta delle cronache di un’intera stagione calcistica scritto – finalmente si può dire – a quattro mani: quelle di Diego Bianchi – meglio conosciuto al pubblico come Zoro – e di Simone Conte, giornalista classe 1983.
In una presentazione a metà tra lo show e la riunione tra amici di vecchia data, ieri sera al Circolo degli artisti di Roma i due autori si sono finalmente svelati ai “piacitori”, che li hanno accolti con striscioni e cori in perfetto stile Kansas (tra cui l’ormai celebre “Esci, Franco!”). Subito dopo è stato il turno di Valerio Mastandrea, Paolo Calabresi, Valerio Aprea e Johnny Palomba, che hanno dato voce ciascuno alla propria cronaca preferita. Un assaggio di quello che sarà il libro, insomma. Sì, perché il volume non contiene solamente una raccolta delle cronache delle partite, ma anche un CD in cui quelle cronache vengono lette da alcuni romanisti illustri: i due autori, sì, ma anche Mastandrea, Favino, Germano.

I paragoni già iniziano a circolare – “mejo de Benigni che legge Dante!”, ha suggerito durante la presentazione un piacitore un po’ di parte – ma Diego e Simone nicchiano, e spiegano che le tante citazioni musicali e cinematografiche sparse nelle cronache sono lì solo “perché ci piace sentire le canzoni e vedere i film”. E sullo stile: “Non volevamo fare macchiette del romanesco, ma neppure ripulirci troppo: scriviamo come parliamo”.
Sarà, ma Kansas City 1927 è molto più di qualche chiacchiera sulle partite. Alla fine di ogni cronaca emergono sempre almeno due elementi: lo spirito – molto romano – di chi ha imparato a prendersi in giro da una vita e lo stile ricercato di chi con la scrittura ci sa fare, eccome. Che a fare da contorno sia una versione più aggiornata della lingua del Belli e di Trilussa, poi, è solo un’aggiunta – decisamente piacevole – a un prodotto che già di per sé è destinato a una platea ben più ampia di quella giallorossa.

Titolo: Kansas City 1927. La Roma di Luis Enrique. Cronache tifose
di una revoluciòn complicata.
Autori: Diego Bianchi, Simone Conte
Editore: Isbn Edizioni
Data di Pubblicazione: Giugno 2012
Pagine: 267
Prezzo: 18 euro

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