Calcio. La 26^ di serieA è all’insegna del derby capitolino

ROMA – La legge del derby sancisce che, almeno di solito, vince chi è più indietro in classifica o il meno favorito.

La sensazione è che sarà ancora una volta molto difficile azzeccare un pronostico tra Roma e Lazio.

Roma. È vero che i biancocelesti sono davanti ai giallorossi (Lazio 45, Roma 38) ma la squadra di Luis Enrique è capace di prestazioni straordinarie come quella offerta contro l’Inter.

L’incognita viene proprio da questo andamento della Roma che a volta appare schizofrenico, fatto di alti e bassi. Il tecnico catalano dovrà fare i conti con l’assenza importante a centrocampo di Gago, mentre in avanti c’è il ballottaggio Lamela-Bojan con l’argentino in leggero vantaggio. La personalità dei giallorossi sarà molto importante per l’approccio alla gara e probabilmente sarà ancora una volta rappresentata dai veterani e simbolo della Roma: Totti e De Rossi e con Perrotta che presumibilmente sarà il vice-Gago.

Lazio. La Lazio vede invece questo derby dalla piacevole posizione del terzo posto, che gli garantirebbe di entrare in Champions. Ma la strada è lunga e piena di difficoltà. A cominciare appunto dalla sfida di domani alle 15.

Reja dovrà imbrigliare il gioco della Roma impedendogli di esercitare quel fastidiosissimo possesso palla. Non sarà facile visto che non potrà contare su ben otto giocatori. In difesa si affiderà, verosimilmente, a Scaloni e a Garrido. Sarà dura senza Lulic, Radu e Konko ma il tecnico biancoceleste è ormai abituato a queste assenze. Molto sarà nelle mani, pardon, nei piedi di Klose. Reja vuole dai suoi una prestazione superba, come quella dell’andata che ha fruttato il 2-1. Saranno tre punti fondamentali perché, come lui stesso ha dichiarato, la Roma costituisce un avversario temibile in chiave zona Champions.

Quindi tutto, o quasi, è pronto all’Olimpico di Roma dove domani la capitale sarà divisa in due. La speranza è quella di vivere solo un grande e affascinante spettacolo, senza ricorrere a raccontare squallidi fatti di cronaca (non sportiva), perché, non lo dimentichiamo, sempre di un gioco stiamo parlando.

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