Mercato: Balotelli, il grande colpo. Juve, ora, zitti e forza!

Sarà la domenica delle rivincite?

 

Mercato: il grande colpo arrivò,  per mano di Berlusconi.
La telenovela di Mario Balotelli, con lui avvolto in una sciarpa rossonera, è giunta, per fortuna,  al termine e in tanti, ora lo hanno ammesso, con lui,   hanno realizzato il loro sogno,  con  Berlusconi in primis, nonostante le (risibili) smentite andate avanti per settimane con scuse delle più incredibili che, poi, alla fine, si sono dissolte d’incanto.  Ci auguriamo che qualche giornalista riesca a porre a Berlusconi queste due domande:  ma Balotelli non è più una mela marcia?  Dove sono finite le centinaia di  invocazioni all’austerità (l’ultima il 24 gennaio “Balotelli non è possibile in tempi come questi”) ?  Quante dichiarazioni e considerazioni improvvide !   

Le giustificazioni di Berlusconi sull’acquisto (politico) di Mario Balotelli.
“L’ho preso perché ha fatto piangere i tedeschi mentre un altro Mario ha fatto piangere gli italiani”: questa è stata la prima motivazione ma, strada facendo, nei prossimi giorni,  aspettiamocene altre. Già da questo tono si comprende che sarebbero stati mischiati  o meglio rimestati politica e calcio anche perché i sondaggi, tanto cari al cavaliere, indicano che, grazie a Balotelli, ci potrebbe essere dall’1 al 2% in più di voti raccattati fra gli indecisi.  Appena viene a saperlo Raiola non c’è da meravigliarsi se alzerà le sue pretese di mediatore…  

L’ultima occasione per…redimersi.
Il super Mario, trascorsi i festeggiamenti berlusconiani di benvenuto, dovrà capire da subito che nulla più gli verrà perdonato: o si rimette in riga anche fuori dal campo oppure i suoi neo tifosi diventeranno i suoi primi nemici. Adesso o mai più: è una scommessa che il Milan ha voluto fare fortissimamente, diciamo, per essere tristemente attuali, che Balotelli  è un “derivato” ad altissimo rischio che potrà generare o un guadagno notevole oppure una perdita non solo economica, per l’investimento effettuato, ma anche e soprattutto, a livello di immagine per una società che, in passato ha portato alla ribalta tanti campioni “umani” che hanno fatto la storia del calcio, tipo  Rocco, Sacchi, Rivera, Van Basten, Baresi e ben due Maldini, icone assai lontane dal Balotelli attuale.

Calciomercato, anche le altre si sono mosse.
A parte la Fiorentina che aveva acquistato da subito Giuseppe Rossi, ancora in convalescenza almeno fino a primavera (altra scommessa, ma ben diversa da Balotelli), delle grandi, la capolista Juve ha puntato su due giovani sconosciuti ma   
di belle speranze (l’ecuadoregno Cevallos, talentuoso centrocampista diciottenne e Pepic ventenne attaccante montenegrino)  e su di un usato, trentaquattrenne, fin troppo noto come Anelka oltre all’ottimo  difensore Peluso;  prenotato, infine, per luglio, il tanto inseguito Llorente, destinato a risolvere i problemi dell’attacco.
L’Inter, fra i diversi  acquisti, ha riportato in Italia  il ventisettenne Kuzmanovic, che aveva giocato, da giovane promessa,  due anni nella Fiorentina,  rilevato il diciannovenne  Kovacic, che le cronache indicano come uno dei più forti centrocampisti europei (è costato 11 milioni),  e pescato sul mercato italiano elementi già noti quali Rocchi, Schelotto e Carrizo; anche qui non manca il giovincello sul quale si punta,  Diego Laxalt, ma da luglio, perché in attesa del passaporto da extracomunitario.   
Il Napoli, dopo aver ceduto gli elementi in sovrannumero, è andato sul sicuro con l’udinese  Armero e Calaiò (un ex) ma soprattutto con Rolando, un  eccellente difensore portoghese alto 1,90, preso in prestito per verificarne l’inserimento nella difesa azzurra; il giovane di turno che approda sotto il Vesuvio è Radosevic, diciannovenne difensore croato.
La Roma, confermando la fiducia prima al proprio organico e, in questi giorni, a Zeman dopo le turbolenze verbali che avevano fatto temere addirittura il suo esonero,   
si è limitata ad un solo acquisto, il ventottenne difensore greco (anche nazionale) Torosidis. Quest’atteggiamento della società giallorossa farebbe intendere che i tanti acquisti fatti in estate sono più che sufficienti per la conquista di una posizione da coppa.
La Lazio si è limitata al solo centrocampista portoghese, 25 anni,  Pereirinha, arrivato a parametro zero a fronte di quattro cessioni: Lotito ha puntato al risparmio, guadagnandoci pure.
Delle altre squadre,  se ne  segnalano tre che hanno rifatto quasi l’intero organico: il Palermo 13 cessioni e 8 acquisti,  il Siena con 11 uscite a fronte di 12 entrate e il Genoa 9 acquisti e 8 cessioni: per loro   le giustificazioni non mancano visto che  sono posizionate  in piena zona retrocessione.  Segue a ruota anche  il Pescara che ha chiuso il mercato invernale, sfoltendo l’organico  con 8 cessioni  e reintegrandolo con 7 nuovi elementi di cui ben 5 italiani dopo l’insolita  e purtroppo poco redditizia  infornata estiva di stranieri multilingue.
Numericamente il mercato si è “mosso”  abbastanza ma poi bisognerà vedere quanti di questi nominativi si renderanno veramente utili per sovvertire le sorti della nuova squadra, tappando i buchi apertisi nella prima metà del campionato…

Juventus eliminata in coppa Italia.
Dopo il mercato (o forse prima del mercato ?)  la notizia della settimana è stata l’eliminazione della Juve dalla Coppa Italia, nella semifinale di ritorno giocata con la Lazio, in una partita tiratissima fino all’ultimo secondo di recupero. Gli uomini di Conte, una volta in svantaggio erano riusciti a pareggiare al 92′ ma subito dopo la Lazio si riappropriava della  finale, riportandosi in vantaggio,  ma  rischiando l’eliminazione a pochi attimi dalla fine quando un superbo Marchetti respingeva un tiro a tu per tu con Vidal e Marchisio a porta vuota calciava fuori.  Dopo le polemiche arbitrali  di sabato  scorso, ecco che vengono ignorati due rigori, a detta generale, entrambi da fischiare, (per fortuna uno per squadra…) ma, stavolta, però, non si sono registrate disperazioni di sorta, anzi il buon Conte, protagonista indiscusso col Genoa, ha rilasciato interviste super ironiche nelle quali è riuscito a dire anche quello che non avrebbe potuto e voluto dire….  Meglio così che disperarsi e urlare.

Il campionato prosegue con la Juve a +3.
la Juve riprende a mezzogiorno di domenica  giocando a Verona col Chievo: potrebbe, anzi dovrebbe,  riprendere la marcia, perché non sarebbe assolutamente pensabile una ulteriore battuta d’arresto contro una squadra, vispa e vivace finché si vuole,  ma ben lontana dal potenziale tecnico bianconero.  Ma per l’undici di Conte è necessario, oltre ai tre punti preziosi e vitali, dissipare i dubbi, le incertezze, i timori rivenienti dalle polemiche che hanno avvelenato la settimana anche per le squalifiche che porteranno Conte di nuovo in gabbia per due giornate e bene ha fatto la società a non presentare reclamo per non esasperare ancora l’atmosfera.  Non esiste nessun complotto contro la squadra bianconera,  che tanto bel calcio aveva fatto vedere fino a Natale, e  che, proprio in virtù della sua indiscussa forza,  deve essere e mostrarsi superiore anche a quelle che ritiene ingiustizie arbitrali, evitando vittimismi e/o proteste smodate: questa è l’unica maniera per ridare smalto alle proprie ambizioni anche in Champions.

Le inseguitrici più immediate.
Il Napoli, anticipando a sabato sera, in casa col Catania, ha la doppia necessità di vincere non solo  per raggiungere la Juve in testa,  almeno per poche ore, ma anche per  intimorirla, mettendola alla prova.  Ma per gli uomini di Mazzarri non sarà facile imporsi ad un Catania che, partito per salvarsi senza affanno,  si ritrova ora  settimo in classifica.
La Lazio va a far visita al Genoa e l’incontro ha tutte le caratteristiche di un appassionante testa-coda; stessa situazione la ritroviamo in Siena-Inter:  in particolare per la squadra toscana non è più rinviabile l’appuntamento con i tre punti se si vuole coltivare la seppur flebile  speranza di riagganciare il gruppo delle squadre che la precedono;  per l’Inter, poi, c’è da tenere lontano il Milan, ormai a tre punti, dopo averne recuperati ben nove e con Balotelli in prima linea a creare scompiglio (e rimpianti ?) presso i suoi vecchi sostenitori e domenica sera contro l’Udinese vorrà continuare la serie favorevole di vittorie, facendo, subito esordire il super Mario contro quella vecchia volpe di Totò Di Natale.
Fiorentina: se ci sei batti un colpo, è ora di finirla di uscire fra gli applausi e complimenti dei tifosi e della critica ma senza punti in tasca; col Parma si attende il riscatto; nel nuovo anno tre sconfitte ed un pari, serve il riscatto.
Roma-Cagliari costituirà l’anticipo degli anticipi, giocandosi venerdì sera con i giallorossi obbligati a fugare i dubbi sorti in settimana nella società sul conto del proprio allenatore; Zeman è costretto a vincere, non ci sono altri risultati.

Infine, su questa 23^  giornata c’è da riferire che le televisioni a pagamento hanno ripreso a farla da padrone visto che su 10 partite solo la metà si giocheranno regolarmente domenica pomeriggio, le altre saranno sparpagliate fra venerdi sera, sabato sera, domenica a pranzo e a cena.  Dopo tutte queste fatiche…che stanchezza lunedì, ritornare,  alla normalità.       

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