Avanza il Milan che scavalca la Lazio al terzo posto

E dietro è un continuo rincorrersi

 

ROMA – Lo scontro diretto di venerdì sera tra Napoli e Juve , con il pareggio finale,  aveva lasciato invariato il divario fra le due  squadre (ma a beneficarne è stata, comunque, la Juve) mentre, il giorno dopo, l’anticipo fra Milan e Lazio, autentico spareggio per il terzo posto, lasciava il segno nella classifica perché i rossoneri  vincendo 3-0 scavalcavano i biancocelesti collocandosi  in zona  Champions.

Milan-Lazio, quante  (giuste)  polemiche !
Il Milan visto con la Lazio è proprio un altro Milan, assai lontano dalla squadra che, all’inizio del torneo, fra le mura amiche,  aveva istituito una catena di beneficenza omaggiando punti a tutti o quasi.  Adesso l’undici di Allegri  ha dimostrato di avere un gioco, una personalità,  con alcune giovani individualità (De Sciglio e  El Shaarawy, soprattutto) che lasciano ben sperare soprattutto se  sorrette  dall’esperienza di altri compagni, com’è stato sabato quando Pazzini, ritornato ai vecchi livelli, ha messo a segno una doppietta che, con il gol di Boateng, altro prezioso redivivo,  ha confezionato la tripletta.   Quindi, nulla di dire su quanto ail Milan abbia espresso ma….c’è, purtroppo,  un ma ed è costituito dalla frettolosa espulsione di Candreva decisa da un Rizzoli, sempre più indeciso,   dopo appena 16′ dal fischio iniziale. In questa ingarbugliata situazione, il fallo ci stava, l’ammonizione pure ma non si trattava proprio di una chiara azione  da gol da giustificare la cacciata del giocatore, per giunta dopo circa un minuto a mezzo di esitazioni, di collegamenti  via auricolare con gli altri componenti del team arbitrale; nonostante quest’interminabile tempo di frenetici conciliaboli ,con i giocatori che circondavano Rizzoli, visto che nessun mezzo tecnico poteva intervenire in suo soccorso,  ecco che l’architetto bolognese opta per il rosso, lasciando la Lazio in dieci per 74 minuti.
Viene spontaneo chiedersi come si sarebbe svolta la partita  a parità numerica, anche, se lo ripetiamo, Il Milan ha meritato la vittoria quanto a gioco ma si trovava di fronte ad un avversario zoppo e, indubbiamente ne è stato facilitato; va, però, anche aggiunto che i laziali, quasi tutti hanno deluso, nettamente al disotto della sufficienza e questo, ovviamente, c’entra poco o nulla con la decimazione di Candreva.  

Rizzoli, ci ricasca
Purtroppo,  quello che viene giudicato il miglior arbitro italiano e uno dei migliori europei, al di là di questo caso specifico negativo, è incappato in una giornata pessima perché non ha visto anche altre azioni che avrebbero meritato differenti  valutazioni.  In ogni caso, ha stabilito un record per aver impegnato un minuto e mezzo per decidere un’espulsione sbagliata.  Capita a fagiolo una  vecchia  affermazione di Pierluigi Collina “Saggio è chi pensa; l’arbitro non può essere saggio. Deve essere impulsivo e decidere in tre secondi.”  Chissà che commenti avrà fatto dopo aver visto la prolungata e affannosa meditazione  di Rizzoli…..

L’Inter che rimonta !
Intanto l’Inter,  grazie alla rocambolesca vittoria di Catania aggancia la Lazio al quarto posto.  Proprio quando ormai sembrava spacciata, dopo aver resistito ai colpi dell’avversario, riuscendo a chiudere il primo tempo “solo” con due gol di scarto, ecco che nella ripresa Stramaccioni rimescola le carte e fa entrare Palacio il quale, dopo il gol di Alvarez,  prima pareggia e poi, quando tutti  gli interisti stavano per andarsene felici e contenti per il sudato pari, ecco che al  secondo minuto di recupero si ripete, punendo oltremodo un bel Catania e  raggelando il vecchio Cibali.
Importante e significativa questa vittoria nerazzurra sia perché un’altra battuta d’arresto fuori casa avrebbe messo in pericolo Stramaccioni, sia perché il caso Cassano bruciava ancora. E’ la seconda volta, l’altra era stato il derby,  che l’Inter prima subisce il gioco dell’avversario e poi, nella ripresa, si trasforma e mette a segno il colpo che la fa passare dalla polvere all’altare.

Cassano, ma non era maturato ?
Anche Antonio Cassano ha dimostrato, con gli anni,  di aver perso forse  il pelo ma non il vizio di creare, prima o poi, problemi alle squadre dove approva; è stato così dappertutto e puntualmente si è ripetuto anche all’Inter, dove in settimana, pare sia arrivato ad un frontale con Stramaccioni il quale lo ha escluso dalla rosa in partenza per Catania: Già si parla di sbarazzarsene a giugno…..
 Era già successo a Roma e  Madrid mentre sotto la Lanterna era stato cacciato dal compianto Garrone, a Milano, vistosi poco considerato e con le partenze di alcuni grandi, aveva chiesto insistentemente di andarsene, senza alcuna gratitudine per l’assistenza e le cure ricevute pochi mesi prima quando, addirittura, sembrava dovesse smettere di giocare.    Cassano ha sposato una genovese, forse è iniziata l’azione di riavvicinamento alla Sampdoria ?  

Totti, invece, nella storia !
Da un estremo all’altro. Ecco Francesco Totti che con il gol segnato ieri ha raggiunto Gunnar Nordhal al secondo posto (225 gol) nella classifica cannonieri secondo solo a Piola (274).  “Er pupone”, nato, cresciuto e maturato solo e sempre sotto l’ombra del cupolone è ormai il simbolo vivente della Roma e di Roma, che lui ha sempre dimostrato di amare tantissimo, al punto tale d’aver sempre rifiutato di cercare gloria calcistica ed economia altrove, in Italia e all’estero.
E’ da ascrivere nell’albo dei “grandi” romani e dei più grandi calciatori;  l’unico neo è che, per quello che è stato, abbia vinto poco,  rimanendo a Roma……  

Roma, giornata di festa
Il record di Totti ha coinciso con la terza vittoria consecutiva dell’era Andreazzoli, semplice, umile allenatore in stile  vecchi tempi  che sta contribuendo a ricreare un ambiente sereno e tranquillo negli spogliatoi del dopo  Zeman.  Il Genoa, che tutto  è apparso tranne una squadra in zona retrocessione, è stato demolito con una prova di forza notevole, grazie al gol del giovanissimo (18 anni) Alessio  Romagnoli (scoperta di Zeman, va detto) alla prima da titolare e sul finale con la terza rete del vecchio Perrotta.   Dove potrà arrivare questa Roma lo si vedrà strada facendo ma, ora come ora, procede più che bene.

Fiorentina, bruttina ma vittoriosa
Dopo essere stata raggiunta,  la Fiorentina, a fatica,  ha superato il Chievo con un gol viziato da fuorigioco; lo stesso . Montella, molto correttamente,  lo ha riconosciuto ma questo gradito regalo arbitrale, se non altro, pareggia il conto con le altre, diverse, partite nelle quali l’undici viola era uscito fra gli applausi per il gioco espresso ma a bocca asciutta.

Campionato in tre tronconi  
Ormai la classifica sta determinando tre zone . La fascia alta delle coppe, quella centrale con squadre senza patemi, quella delle tre retrocedende. Ieri l’Udinese a Pescara  e la Sampdoria in casa con il Parma hanno rispettato le previsioni vincendo di misura ma con merito, il Bologna si è sbarazzato di un Cagliari  molto deludente, mentre il Torino non è riuscito a perforare la difesa del Palermo  che ha portato a casa un prezioso punto che gli consente di agganciare  il Pescara e il Siena, a sua volta, superato in casa da un’Atalanta, uscita così dalla zona calda.   
I tre fanalini di coda sono ora staccati di 5 punti dalla prima squadra che li precede, quel Genoa che da quando c’é Ballardinii, almeno quanto a gioco,  sembra rinato. La prova del nove nell’anticipo di venerdì a Marassi contro un  Milan, col pensiero già rivolto al Barcellona, per sua fortuna traballante,  ma non per questo disinteressato al campionato perché, in caso di eliminazione dalla Champions,  sarà possibile ritornarci solo con un piazzamento nei primi tre posti, e, di conseguenza, ogni partita diventa importante anche quando non lo è.. 

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