Subito uno scontro al vertice. Inter-Juventus ma anche in Lega per i diritti televisivi

ROMA – La terza giornata di campionato, dopo i fruttuosi impegni della Nazionale qualificatasi in anticipo ai prossimi mondiali brasiliani,  si presenta con un super spezzatino di partite che iniziano sabato pomeriggio e terminano lunedì sera: dei dieci incontri previsti appena quattro si svolgeranno entro i canoni pomeridiani domenicali, mentre gli altri, il 60 %, si inchinano agli impegni televisivi in tutte le ore quotidiane compatibili, compreso il pranzo festivo…

Sabato, al pomeriggio  il big match…
Si comincia immediatamente  con la partitissima della giornata, Inter-Juventus (ore 18): è uno scontro al vertice della classifica, quasi a voler chiarire, checché ne dicano i diretti interessati,  i rapporti di forza fra due grandi;  per non rinfocolare antiche polemiche e rivalità societarie,  ulteriormente accentuate nell’ultimo anno dai due allenatori che, dopo essersele dette attraverso la carta stampata, l’ultima volta che si sono incrociati sul campo, neppure si sono salutati alla faccia del savoir fare.  Le due formazioni scenderanno in campo con gli uomini migliori, sarà uno scontro diretto e la stessa Aia ha designato un sestetto arbitrale (tutti internazionali) adeguato all’avvenimento, davvero  insolito per il periodo iniziale del torneo, volutamente complice il computer che ha scodellato il calendario.  Di certo il risultato finale non sarà decisivo per il prosieguo ma sicuramente influirà sulle valutazioni della singola squadre messa a confronto con una diretta rivale. Insomma tutti minimizzano, però se si vince è meglio….

Alla sera, altre due grandi, Napoli e Milan.                                                                                                                             
Il Napoli, ridondante di titolari (senza neppure un giocatore  indisponibile e forse con un Insigne in panchina !)  al s. Paolo, conta di approfittarne per guadagnare subito qualche punto sulle due storiche rivali e l’Atalanta, almeno sulla carta, potrebbe essere la vittima predestinata per proseguire la corsa in testa alla classifica; i bergamaschi, però, sono da prendere con la massima attenzione perché quest’anno sono un mix di esperienza e gioventù e, dopo una falsa partenza, domenica scorsa hanno regolato il Torino senza eccessive difficoltà.  Nel Napoli dovrebbe partire dall’inizio il ritrovato  Pandev a far coppia con  i colleghi del reparto avanzato,  guidati da quell’Hamsik, che, da quanto visto finora, non sembra essere lui il degno partner di Higuain ma il contrario…..    

Milan, riecco Kakà !
Il Milan, dopo la rinfrancante quanto indispensabile vittoria casalinga col Cagliari che ha scacciato qualche minaccioso incubo,  va a Torino per un incontro dal quale potrebbe,  anzi dovrebbe,  uscire qualche prima valutazione sugli ultimi arrivi estivi, Kakà e Matri, che dovrebbero scendere in campo dall’inizio.  Il motivo dominante di questa partita è l’esordio di ritorno  di Kakà che, in quattro e quattr’otto,  ha subito riacceso le intorpidite speranze rossonere, facendo lievitare il numero degli abbonamenti.  A quanto pare il rientro del brasiliano a Milanello è stato fortemente voluto dal presidente Berlusconi che ha seguito da lontano la trattativa che il suo fido Galliani stava concludendo a Madrid, con insistenza, ansia e interesse veramente insoliti per il Cavaliere nonostante il particolare momento della sua vita personale e politica. Probabilmente la vicenda Kakà lo ha impegnato e distratto da altre preoccupazioni di natura ben diversa….Comunque, ben venga il riavvicinamento di Silvio Berlusconi al suo Milan.  La partita col Torino non sarà facile perché i granata provengono da una sconfitta ma il Milan è potenzialmente superiore e questa è l’occasione per dimostrarlo anche sul campo.

Fiorentina, battere il Cagliari per proseguire.
All’ora di pranzo, domenica, la Fiorentina cercherà di conquistare la terza vittoria consecutiva ma, soprattutto, vuole continuare a lanciare messaggi chiari e precisi alle altre avversarie di testa che quest’anno si sente in grado di competere al pari livello loro. Col Cagliari, in casa, è l’occasione favorevole per fare bella figura, consolidando la classifica.    
Le (poche) partite di domenica pomeriggio.                                                                                                
La Lazio contro il Chievo si riaffida a Ledesma, per l’assenza di Hernanes (squalificato) dopo aver escluso Dias (anche dalla lista Champions) lasciando ancora una volta solo Klose in area avversaria per il mancato acquisto d’un attaccante partner, cosa  che ha indispettito la tifoseria.  Solo una chiara vittoria potrebbe riportare serenità.                                                                                                               
Differenti le attese per  Livorno-Catania: per i labronici si attende la conferma che la schioppettante vittoria di Sassuolo non è stata un fuoco di paglia mentre per gli etnei, dopo due sconfitte, diventa vitale conquistare almeno un punto per non rimanere in fondo alla classifica a bocca asciutta.    
A leggere i nomi degli attaccanti presenti in campo per Udinese-Bologna si potrebbe prevedere un incontro ricco di gol anche perché, essendo all’inizio, entrambe le squadre hanno interesse a vincere, non ci sarebbe da meravigliarsi se ne scaturisse un corposo pareggio.
Verona-Sassuolo è un derby fra neo promosse con la differenza che per gli emiliani, ultimi a zero punti, è necessario darsi una mossa, nonostante le pesanti assenze di almeno quattro titolari, fra cui il talentuoso Marrone, inviato dalla Juve a fare esperienza. Anche il Verona dovrà fare a meno del suo uomo di maggior spicco, quel Toni che da solo matò il Milan nella giornata d’apertura.  

Domenica sera il derby della lanterna.                                                                                                               
I capricci del calendario presentano anche un Sampdoria-Genoa (alle 20,45) che, soprattutto per i genoani ancora a secco di punti, capita nel periodo sbagliato, certo, anche  la Samp non è che  stia, poi, tanto meglio, avendo un solo punticino ma, giocando in casa e, puntando all’orgoglio di campanile e,  con l’organico al completo, è fiduciosa di conquistare la prima vittoria stagionale.  Vista la ben nota rivalità fra le tifoserie, sicuramente  ne scaturirà una partita ricca d’interesse.

Si chiude lunedì sera con Parma-Roma.
La quinta capolista, la Roma, va a difendere il primato in quel di Parma, contro un’ avversaria ancora in attesa della prima vittoria (finora un pari e una sconfitta). In casa giallorossa, però, questa è stata una settimana movimentata dal presidente Pallotta che  ha detta la sua su vari argomenti: sempre valido il progetto del nuovo stadio, sul quale, però Fiorentino, Vice Direttore Generale Unicredit, si è dimostrato alquanto scettico;  giudicati ottimi affari le cessioni di tre titolari (Lamela, Marquinhos, Osvaldo) sotto l’aspetto economico, ma hanno cancellato la linea giovani tanto sventolata due anni fa;  per quest’ultimo argomento,Sabatini gli ha fatto subito eco in toto. Ma la notizia di maggior rilevo riguarda Totti: in dirittura d’arrivo il rinnovo del suo ultimo contratto da calciatore fino al 2016, quando avrà 40 anni con altro contestuale da dirigente; praticamente, per  il pupone, con la Roma c’è un legame a vita.  Ed ora via a preoccuparsi della trasferta in Emilia, dove  Ljajic  verrà confermato quale terza punta con Totti e il folletto  Florenzi a controbbattere l’avversaria che schiererà l’accoppiata Cassano-Amauri, ancora alla ricerca dell’affiatamento giusto per decollare.

Battaglia in Lega per i diritti televisivi
Si è aperta ufficialmente quella che è stata definita la “madre di tutte le battaglie”.  Bisognerà rinegoziare l’entità dei contratti per il triennio 2015-18 e,  con la conflittualità che regna da sempre in Lega,  non sarà cosa semplice perché, con l’uscita dalla maggioranza di 7 società (Fiorentina, Inter, Juve, Roma, Samp, Sassuolo e Verona)  è scattata quella quota di insufficienza che consente di bloccare qualsiasi delibera dovesse essere assunta. Siamo alle scaramucce iniziali ma per il Presidente Maurizio Beretta  la strada si presenta subito in salita: basti pensare che, a gennaio scorso, lo stesso, dirigente della Comunicazione Unicredit, fu riconfermato nella carica in Lega, nonostante alcuni presidenti lo avessero pubblicamente osteggiato, solo perché non era stato raggiunto un’intesa sul nome del suo eventuale successore. Ora si sta disquisendo non sull’entità  delle cifre da richiedere alle TV private  e sulla relativa  spartizione  fra grandi e piccole società, ma   sul sistema di vendita e sul ruolo che dovrebbe assumere  l’advisor.  Quando ci sono in ballo centinaia di milioni, ogni cavillo è buono per schierarsi dall’altra parte.
Prepariamoci a sentir parlare a lungo di quest’argomento.

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