Un malore, probabilmente un infarto, ha stroncato Andrea Pazzagli, con la famiglia a Punt’Ala, in provincia di Grosseto, quando intorno alle 7.30 ha accusato il malore. Lascia la moglie e tre figli, il più piccolo di otto anni. La più grande è una ragazza, mentre Edoardo, 22 anni, anche lui anche lui portiere, proprio in questi giorni è rientrato nella Fiorentina.
Andrea Pazzagli era nato a Firenze il 18 gennaio 1960, cresciuto nella Primavera della Fiorentina, dopo essersi messo in mostra in squadre dell’hinterland calcistico fiorentino (dove ci siamo incrociati e ne ho apprezzato le doti calcistiche ed umane), uno strepitoso campionato nei dilettanti della Sestese (1976-77) attirano l’attenzione degli osservatori del Bologna (in Serie A) che la stagione successiva lo tengono in forza, ma nessuna presenza, per poi mandarlo la stagione successiva a farsi le ossa all’Imola (4° nel girone C della Serie D), la stagione successiva nuovamente a Bologna (in Serie A , ma nessuna presenza). Nel 1980-81 è con l’Udinese in Serie A (10ª in Serie A. Eliminata al Primo Turno di Coppa Italia, 2 presenze e 6 reti subite). Nel 1981-82, ancora con la valigia in mano è a Catania (9º in Serie B, 1 presenza e 2 reti subite) e la stagione successiva rientra a Bologna, 18º in Serie B. Retrocesso in Serie C1 e nessuna presenza. Rientra a Firenze nella stagione 1983-84 con la Rondinella Marzocco (la seconda squadra cittadina di Firenze, in Serie C1, 26 presenze e 26 reti subite, promozione in Serie B sfiorata). Annata che consacrò Andrea Pazzagli portiere di valore a affidabilità, nel biennio 1984-1986 è a Perugia in Serie B (nel 1984-85 4º in Serie B – 1985-86 18º in Serie B. Retrocesso direttamente in Serie C2 su delibera della CAF a causa del Secondo Totonero).
Ma Andrea Pazzagli con i grifoni realizzò 76 presenze con 64 reti subite in Serie B, da titolare. 1986-87 è ad Ascoli (12º in Serie A. Vince la Mitropa Cup contro il Bohemians Praga), 1987-88 sempre ad Ascoli (12º in Serie A), 1988-89 sempre ad Ascoli (12º in Serie A), nel triennio in difesa della porta bianconera Andrea Pazzagli totalizza 93 presenze con 110 goals subiti. Il biennio più importante della sua carriera lo trascorre al Milan di Arrigo Sacchi (Serie A 1989-90 e 1990-91: 45 presenze e 31 reti subite) dopo essersi conquistato un posto da titolare vincendo la concorrenza di Giovanni Galli: in particolare nella prima stagione (1989-1990), nella quale disputa molte gare aiutando la squadra rossonera a conquistare una Coppa dei Campioni, due Supercoppe Europee e due Coppe Intercontinentali; il 9 dicembre 1990 difende la porta rossonera nella finale di Tokyo contro l’Olimpia Asunción. Dopo l’esperienza con il Milan gioca con il Bologna (1991-92 13º in Serie B e 1992-93 18º in Serie B. Retrocesso in Serie C1: in totale 47 presenze e 57 reti subite) e con la Roma (1993-94 7ª in Serie A, nessuna presenza, terzo portiere in una alternanza in porta giallorossa tra Giovanni Cervone e Fabrizio Lorieri). Chiude la carriera disputando due stagioni di Serie C1 con la maglia del Prato (1994-95 7° nel Girone A di Serie C1 e 1995-96 8° nel Girone A di Serie C1 con un totale di 20 presenze e 13 reti subite). Dopo aver terminato la carriera di calciatore, ha allenato i portieri di Fiorentina e Milan e dal 2001 è stato il preparatore dei portieri delle nazionali giovanili under 16-17-18-19. In carriera ha totalizzato complessivamente 143 presenze in Serie A e 124 in Serie B.
Tra le sue passioni anche la musica: era un apprezzato cantautore, il suo ultimo album, “Spero che esistano gli angeli” (dodici brani scritti, musicati e cantati da Andrea Pazzagli), era strato premiato con una laurea ad honorem per i contenuti da Mogol (Giulio Rapetti).
Un saluto, un piacere averti conosciuto.