Rugby. Sei nazioni. Parte l’antichissimo torneo

ROMA – Febbraio, si sa, è il mese del carnevale.  Ma è anche il mese in cui tradizionalmente gli occhi del mondo ovale sono puntati sulla “vecchia” Europa, dove comincia il prestigioso e antichissimo torneo delle 6 Nazioni.

Dopo oltre 4 mesi dall’inglorioso epilogo dei mondiali neozelandesi contro l’Irlanda, torna in campo la rinnovata nazionale italiana:gli azzurri  affrontano gli agguerriti francesi, vicecampioni mondiali in carica, e favoriti, assieme ai gallesi, per la vittoria finale.  La cornice sarà il meraviglioso Stade de France di Saint Denis,  gremito all’inverosimile di 80.000 fortunati e competenti spettatori.
L’anno post mondiale è sempre un periodo di transizione, in cui le superpotenze ovali si rinnovano: cambiano allenatori, si ringiovaniscono le rose, si fanno esperimenti.
Francia ed Italia non fanno eccezione.
I galletti hanno cambiato guida tecnica: il controverso ma vincente Marc Lièvremont ha lasciato il ruolo di head coach all’esperto Philippe Saint-Andrè. Tuttavia il nuovo CT ha scelto di non stravolge la squadra che ha messo in seria difficoltà gli All Blacks nella finale mondiale, affidandosi alla vecchia guardia con un paio di nuovi innesti (Fofana e Debaty). Fanno scalpore le esclusioni dal XV titolare dei fuoriclasse Parra e Harinordoquy, a cui vengono preferiti rispettivamente Yachvili e Picamoles.

Se i francesi si presentano rinnovati all’esordio (ma soprattutto nella “stanza dei bottoni”), gli azzurri hanno subito una vera e propria rivoluzione. Scaduto il contratto col precedente coach Nick Mallet, non sempre convincente nei suoi 4 anni da  CT, la Federazione si affida al francese Jaques Brunel per risollevare le sorti della nazionale, che ha sicuramente ottenuto meno di quanto fosse nelle sue possibilità negli ultimi anni.
Il neo commissario tecnico degli azzurri ha subito chiarito come sarà la sua nazionale: giovane, dinamica, aggressiva, affamata.  Nelle sue intenzioni, non vedremo più una nazionale “di trincea”, fortissima nelle mischie e aggressiva in difesa, ma poco abituata a giocare il pallone negli spazi in velocità. Spazio a tanti giocatori giovani e giovanissimi (Benvenuti, Venditti e Gori su tutti) per ringiovanire le nazionale e impostare un lavoro che possa dare i suoi frutti in prospettiva (si spera già fra 4 anni in terra d’Albione, nei prossimi mondiali). Tra gli esclusi “eccellenti” figurano Perugini e i fratelli Bergamasco (Mirco per infortunio, Mauro per scelta tecnica). Confermato Sergio Parisse come capitano, spetterà ai veterani come Castrogiovanni, Lo Cicero e Masi guidare una nazionale giovane contro gli esperti galletti, a cui ancora brucia la brutta sconfitta per 22 a 21 rimediata dagli azzurri nella scorsa edizione del torneo.
L’obiettivo dichiarato della truppa azzurra è quello di evitare non solo il Wooden Spoon (il cucchiaio di legno che spetta tradizionalmente agli ultimi classificati del torneo), ma anche il Whitewash (la “sbiancata” , che va alla squadra sconfitta in ogni incontro del torneo). E le premesse per riuscire nell’impresa ci sono tutte.
L’appuntamento per gli appassionati (e non) è alle ore 15.30 in diretta su Sky Sport 2, o in replica alle 17.00 in chiaro su La7.

FORMAZIONI

Francia
15 Médard, 14 Clerc, 13 Rougerie, 12 Fofana, 11 Malzieu, 10 Trinh-Duc, 9 Yachvili, 8 Picamoles, 7 Bonnaire, 6 Dusautoir (C.), 5 Nallet, 4 Papé, 3 Mas, 2 Servat, 1 Debaty
A disposizione: 16 Poux, 17 Harinordoquy, 18 Szarzewski, 19 Maestri, 20 Parra, 21 Beauxis, 22 Mermoz

Italia
15 Masi, 14 Venditti, 13 Benvenuti, 12 Sgarbi,11 Mclean, 10 Burton, 9 Gori, 8 Parisse (C.),7 Barbieri,                 6 Zanni, 5 Geldenhuys , 4 Van Zyl, 3 Castrogiovanni,  2 Ghiraldini,  1 Lo Cicero                                                       A disposizione: 16 D’apice, 17 Cittadini, 18 Bortolami, 19 Favaro, 2 Semenzato, 21 Botes, 22 Canale

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