ROMA – Al via una serie di mobilitazioni a sostegno di una convenzione nazionale contro la violenza maschile sulle donne, con lo scopo di sensibilizzare tutto il Paese sul tema del femminicidio.
L’obiettivo è quello di arrivare a una convenzione nazionale contro la violenza sulle donne con una proposta politica unitaria per richiamare le istituzioni alla responsabilità e agli atti dovuti e per ricordare che tra le priorità dell’agenda politica la protezione della vita e della libertà delle donne non può essere dimenticata e disattesa.
«Chiediamo un incontro con il presidente Monti per un confronto di merito sul tema della violenza sulle donne in Italia», ha sottolineato Vittoria Tola, responsabile dell’Udi nazionale, in una nota «con 105 donne ammazzate dall’inizio dell’anno, tra cui molte giovanissime, il Governo italiano non può più fare finta che il problema non esisti.
Chiediamo di discutere insieme al presidente Monti e ai suoi ministri quali azioni politiche e istituzionali intende assumere per prevenire e contrastare il fenomeno e per adempiere alle relative raccomandazioni delle Nazioni Unite». Le istituzioni «devono intervenire su alcune mancanze strutturali che in Italia da sempre non consentono di prevenire e contrastare efficacemente la violenza sulle donne, il femminicidio», ha detto Francesca Koch, presidente della Casa Internazionale delle Donne, «come la formazione adeguata delle forze dell’ordine e dei presidi sanitari, medici, personale infermieristico, medici di base. I presidi sanitari pubblici più avanzati a oggi rimangono i consultori, continuamente esposti al rischio di chiusura per il taglio dei finanziamenti pubblici. Chiediamo inoltre al presidente Monti e ai ministri competenti azioni per una educazione affettiva e sessuale nelle scuole e un’efficace revisione del Piano Nazionale contro la violenza».
La convenzione è promossa da: Udi Nazionale (Unione donne in Italia), Casa Internazionale delle Donne, GiULiA (Giornaliste unite, autonome, libere), Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa onlus, D.i.Re (Donne contro la violenza), Zeroviolenzadonne.it. Piattaforma CEDAW «30 anni lavori in corsa CEDAW»: Fondazione Pangea onlus, Giuristi Democratici, Be Free, Differenza Donna, Le Nove, Arcs-Arci, ActionAid, Fratelli dell’Uomo.