Scampia. Omicidio Romano, arrestato il mandante

NAPOLI – Si chiama Giovanni Vitale, ma lo chiamano Gianluca. E’ lui, secondo la Procura della Repubblica, il mandante dell’agguato in cui venne ucciso Pasquale Romano.

Anche se, quando scattò il blitz, lui non c’era. Ieri, a Scampia, i finanzieri del Gico di Napoli lo hanno rintracciato nei pressi di un Cineforum abbandonato e lo hanno arrestato. L’uomo non ha opposto resistenza alcuna. Si è arreso senza reagire. I militari sono riusciti ad individuare Vitale pedinando alcuni suoi familiari. Grazie alle intercettazioni telefoniche, gli uomini del Gico avevano capito che il traffico di messaggi avveniva tra i familiari di Vitale e quest’ultimo. La zona, dove si era nascosto per sfuggire alle forze dell’ordine e ai ‘girati’, dalle prime ore di ieri mattina era tenuta sotto controllo da poco meno di venti finanzieri che hanno dovuto mimetizzarsi al fine di evitare di essere riconosciuti dalle vedette dei clan.

L’omicidio Romano
Accade tutto lo scorso 15 ottobre nel quartiere Marianella. L’ennesima vittima innocente di camorra lavorava alla Prysmian di Pozzuoli. Pasquale Romano, 30enne di Cardito, fu ucciso per un tragico scambio di persona in un agguato targato ‘scissionisti’. Perse la vita per un sms mancato. Venne crivellato di colpi: lo perforarono 14 proiettili. Pasquale non era un camorrista. Era un bravo ragazzo. Usciva dall’abitazione della fidanzata. Era andato a salutarla prima di andare a giocare calcetto. Quella sera, nello stesso stabile, c’era anche il vero bersaglio dei killer che avrebbero dovuto attendere un msg di segnalazione prima di aprire fuoco. Non lo fecero. E mentre Pasquale stava salendo in macchina, i sicari lo freddarono senza pietà. Secondo gli investigatori, i killer dovevano vendicare la morte di un loro affiliato. Colpirono un bersaglio sbagliato. La camorra è anche questo. La camorra è guerra. Una guerra che giorno dopo giorno lascia corpi a terra senza vita. Anche innocenti.

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