Egitto. Morsi dichiara lo stato di emergenza

Il presidente egiziano Mohammed Morsi ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha imposto il coprifuoco per 30 giorni nelle tre città sconvolte negli ultimi giorni da scontri che hanno causato almeno 45 morti e oltre 400 feriti.

Si tratta di Port Said, Suez and Ismailia. La misura entrerà in vigore dalla mezzanotte locale (le 23 in Italia), ha spiegato lo stesso Morsi in tv preannunciando misure più dure, “ove fosse necessario”. Allo stesso tempo Morsi ha convocato per domani i leader dell’opposizione del Fronte di Salvezza Nazionale. Gli scontri sono iniziati al Cairo ma in forma maggiore a Suez venerdì 25 gennaio, secondo anniversario dell’inizio della rivoluzione che depose Hosni Mubarak. Il giorno dopo la condanna a morte per 21 persone per la strage del febbraio 2012 allo stadio di Port Said ha causato altri 30 vittime.Il coprifuoco sarà in vigore dalle 21 locali alle 6 del mattino. Intanto è salito ad almeno 6 morti e 460 feriti il bilancio odierno della seconda giornata di scontri a Port Said, a margine dei funerali delle vittime di ieri. Le sei vittime odierne si aggiungono ai 31 uccisi ieri, sempre a Port Said. Secondo le autorità il bilancio provvisorio degli scontri iniziati venerdì è di 49 morti, tra cui almeno 2 agenti. “Come ho già ripetuto più volte sono contro ogni misura d’emergenza ma se debbo fermare i massacri e proteggere la gente allora non mi tirerò indietro”, ha dichiarato Morsi in Tv, aggiungendo che se la situazione non tornerà alla tranquillità, “non esiterò ad adottare altre misure per il bene dell’Egitto”. Allo stesso tempo il presidente si è rivolto all’opposizione: “Ho deciso di invitare domani tutti i leader politici per un confronto domani perché non c’è alternativa al dialogo e perché è possibile rinunciare alla libertà e alla democrazia, allo stato di diritto e alla giustizia sociale (conquistate) con la rivoluzione” del 25 gennaio 2011. Ultimo riferimento agli incidenti di Port Said, i più sanguinosi, innescati da sabato dalla condanna a morte per 21 accusati di essere coinvolti nel massacro di 74 persone allo strage dello stadio del febbraio 2012: Le sentenza “vanno tutte rispettate”, ha insistito Morsi, aggiungendo di aver dato precise istruzioni alle forze dell’ordine di “usare tutta la forza necessaria contro quanti attentato alla sicurezza del popolo, attaccano gli edifici governativi (molti sono stati dati alle fiamme nelle ultime 72 ore, ndr), usano armi, bloccano strade e lanciano pietre su innocenti”.

(AGI/AFP)

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