Scandalo allo Ior. In manette il vescovo di Salerno per corruzione e truffa

ROMA –  Il vescovo di Salerno,  Monsignor Nunzio Scarano, l’ex 007 Giovanni Maria Zito,  carabiniere espulso dall’Aisi tre mesi fa, e il broker  finanziario Giovanni Carenzio, sono stati arrestati questa mattina dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. Gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un filone dell’indagine, autonomo rispetto alla principale, sullo Ior. Corruzione e truffa, sono i reati ipotizzati dal Gip Barbara Callari.

Gli arresti sono stati  disposti dalla procura di Roma nell’ambito di una tranche  della più ampia inchiesta sullo Ior, la banca vaticana.  Le accuse mosse ai tre arrestati sono corruzione e truffa. Al  centro dell’indagine il rientro di capitali dall’estero: 20  milioni di euro portati in Italia dalla Svizzera a bordo di  un jet privato. Il prelato avrebbe pagato 400mila euro al  carabiniere per far rientrare in italia 20milioni di alcuni  suoi conoscenti. A proposito degli arrestati, Monsignor  Scarano era stato indagato due settimane fa, dalla procura di  Salerno, per il riciclaggio di 560mila euro e proprio ieri  era stato sospeso dal suo incarico di responsabile del  servizio di contabilità analitica presso l’Amministrazione  del patrimonio della Sede Apostolica. L’inchiesta, coordinata dal pm Elena Guarino, riguarda somme di denaro in assegni da 10mila euro ciascuno, ufficialmente contabilizzate come donazioni per ripianare i debiti di un’immobiliare a Salerno, in realtà riciclate. Il denaro, infatti, veniva restituito in contante agli imprenditori che avevano effettuato le ‘donazionì. Il monsignore salernitano, ordinato sacerdote a 27 anni, dopo un passato trascorso come impiegato dell’ex Banca d’America e d’Italia, non viveva più a Salerno da diversi anni.
Mentre il  carabiniere Giovanni  Maria Zito era invece stato espulso, tre mesi fa, dai servizi  segreti.

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