Camorra. Arrestato pericoloso latitante Mallardo. Era in vacanza al mare

NAPOLI  – I carabinieri hanno catturato il latitante Michele Di Nardo, 34 anni, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto l’attuale capo del clan Mallardo,  ricercato dal 2012 in tutta Europa, inserito nella lista dei latitanti pericolosi.

L’uomo era sfuggito all’esecuzione di due ordinanze emesse ad aprile 2012 e luglio 2013 per associazione a delinquere di tipo mafioso ed estorsione. Quando i militari dell’Arma l’hanno individuato, era seduto in un bar a Palinuro, nota località balneare salernitana, insieme alla sua compagna con la quale stava trascorrendo una vacanza. Di Nardo è l’attuale reggente del citato clan, riorganizzato sul territorio dopo la disarticolazione del gruppo per la condanna all’ergastolo dei capi storici, i fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo, mantenendo il controllo delle attività estorsive e del traffico degli stupefacenti.

Il capo dei Mallardo era sfuggito a un blitz il 6 giugno 2012 per l’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli a carico anche di altri 47 affiliati accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi da guerra. Le indagini disarticolano la nuova struttura del clan egemone a Giugliano e che, dopo la condanna dei boss, si era riorganizzato sul territorio mantenendo il controllo delle attività estorsive e dei traffici di droga nell’area. Documentati rapporti con i clan Licciardi del quartiere di Napoli di Secondigliano e con il gruppo dei Bidognetti dei Casalesi, con i quali erano stati costituiti un «gruppo misto» e un «direttorio» per la gestione delle attività illecite in numerosi comuni delle province di Napoli e Caserta.  I carabinieri lo hanno individuato con modalità d’indagine tradizionale, seguendo i movimenti della compagna 26enne in una Centola località Palinuro. Una volta individuatolo, i militari dell’Arma lo hanno seguito e bloccato mentre era seduto al tavolino di un noto bar. Michele Di Nardo non ha opposto resistenza nè ha cercato di fuggire, e si è lasciato semplicemente ammanettare. Con sè aveva documenti falsi e 2mila euro in contanti.  Il comandante interregionale, generale Maurizio Gualdi, il  comandante della legione carabinieri Campania, generale Carmine Adinolfi, e il pm Maria Cristina Ribera hanno raggiunto telefonicamente il comandante del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna manifestando il loro plauso per il risultato. L’Arma in Campania nel 2013 ha assicurato alla giustizia 15 pericolosi latitanti.

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