
ROMA – Erano le 6 di questa mattina quando, il pluriomicida Bartolomeo Gagliano, è evaso dal carcere Marassi dopo un permesso premio, fuggendo su una Fiat Panda di colore chiaro.
Il serial killer cinquantacinquenne, accusato di tre omicidi, due prostitute e un omosessuale, ha fermato un panettiere di Savona, minacciandolo con una pistola e si è fatto portare in auto fino a Genova. Prima di partire, l’uomo, sembri aver caricato in macchina tre borse. Gagliano, ricercato per rapina e evasione, ha fatto perdere le sue tracce proprio nel capoluogo ligure, dopo aver fatto scendere dall’auto il panettiere in via De Marini.
A seguire le indagini, il Commissariato di Cornigliano, che ha diramato una nota di ricerca. Le forze dell’ordine non si sono espresse a riguardo, se non per sottolineare quanto sia pericoloso il ricercato.
Nato a Nicosia, in provincia di Enna, nel 1958 e trasferitosi da bambino a Savona, ha alle spalle tre omicidi e un tentato omicidio. Il primo delitto risale al 1981 quando uccise a Savona, sfondandole il cranio con una pietra, Paolina Fedi, di 29 anni, prostituta. Venne condannato a otto anni di manicomio criminale a Montelupo Fiorentino da dove evase nel 1989, assassinando poco dopo a colpi di pistola un transessuale uruguayano e un travestito, ferendo successivamente in maniera grave una prostituta. Azioni queste, condotte assieme ad un complice, Francesco Sedda. La sua “firma” sugli omicidi, ricordano le forze dell’ordine, era un colpo di pistola alla bocca.
La sua carriera criminale sembri non fermarsi ai soli omicidi: evasioni da ospedali psichiatrici, rapine, detenzione di armi, possesso di sostanze stupefacenti, aggressioni, ed estorsioni, incupiscono il curriculum di quest’uomo.
Secondo gli inquirenti, con ogni probabilità, Bartolomeo Gagliano, ha deciso solo all’ultimo momento di non rientrare nella casa circondariale. Ieri infatti, l’evaso, si è recato al dipartimento di salute mentale di Genova, dove era seguito da tempo, poiché dichiarato seminfermo di mente. La visita era già stata programmata. Dopo è andato a trovare la madre a Savona.
All’inizio della detenzione il serial killer aveva dato seri problemi: mantenuti i suoi comportamenti violenti, cercava continuamente la rissa. Negli ultimi tre anni, invece, si era calmato e aveva tenuto una condotta regolare.