ROMA – Le forze dell’ordine catturano i due killer evasi nel giro di poche ore. Il primo, Bartolomeo Gagliano, evaso qualche giorno fa dal carcere di Genova durante un permesso, è stato fermato a Mentone in Francia dopo un’operazione della Polizia di Stato e della Polizia Francese che hanno trovato l’auto, una Panda Van, rubata ad un panettiere di Savoia, attraverso la quale era scappato e l’arma utilizzata dal killer per il furto dell’automobile. In particolare, la targa dell’auto è stata rilevata dalle telecamere di sorveglianza alla frontiera di Ventimiglia.
L’uomo aveva già varcato il confine, cercando dunque di far perdere le proprie tracce ma le indagini si erano spostate proprio sul territorio francese dove si era appunto ipotizzato che Gagliano fosse scappato.
Nel frattempo è stata intrapresa un’azione disciplinare nei confronti di, Salvatore Mazzeo, il direttore del carcere di Genova dopo che costui ha fatto delle rivelazioni scioccanti nelle quali sosteneva di essere all’oscuro del fatto che Gagliano fosse un assassino seriale. Per lui si preannuncia il trasferimento presso il Provveditorato regionale per la Liguria dell’Amministrazione Penitenziaria.
Mario Iavicoli, l’avvocato genovese di Gagliano, ha spiegato che il criminale gli ha telefonato oggi stesso verso mezzogiorno volendosi così costituire prima di essere catturato.
L’avvocato inoltre afferma che il serial killer si è scusato con gli agenti, proprio durante la cattura: “Mi spiace per quello che è successo”, avrebbe detto Gagliano. “Volevo rientrare in carcere. È stato un colpo di testa. Sono dispiaciuto di avere tradito la fiducia del direttore e della dottoressa Daniela Verrina (cioè il magistrato di sorveglianza che aveva autorizzato il permesso premio, ndr)”.
Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha sottolineato sulla propria pagine del social network il «successo della Polizia italiana e del sistema di cooperazione internazionale». Il ministro Cancellieri durante la sua audizione alla commissione Giustizia del Senato, ha diffuso la notizia dell’arresto dell’altro serial killer, Pietro Esposito, 47 anni, pentito di camorra, evaso la scorsa settimana dal carcere di Pescara e trovato ed arrestato invece a Forlì.
Pietro Esposito era riuscito a far perdere le proprie tracce il 15 dicembre non rientrando nel carcere di Pescara al termine di un permesso per stare in compagnia dei familiari. L’uomo è stato condannato per l’omicidio di Gelsomina Verde avvenuto nel lontano 2004 nella faida di Scampia. Una volta uscito sabato mattina dalla casa di Pescara non fece rientro alla sera come previsto. A tradire il serial killer durante la sua scappatoia è stato il cellulare attraverso il quale Le forze dell’ordine lo hanno rintracciato grazie ad un numero telefonico attivato dalla compagna giorni prima. Il sistema di identificazione ha fornito alla squadra mobile l’area dove era possibile trovare l’evaso dando così il via alle indagini che sono state completate quando l’uomo è stato incrociato per strada.