NAPOLI – Con la complicità di tre persone incensurate, due donne e un uomo, fingendosi due coppie di turisti, si stava imbarcando da Pozzallo, in provincia di Ragusa, per Malta. I carabinieri però hanno bloccato e arrestato Aldo Gionta, 42 anni, figlio del boss Valentino (in carcere e all’ergastolo), attuale reggente del clan omonimo tra i più potenti dell’area vesuviana del Napoletano, latitante dal 3 giugno scorso. A Gionta i militari dell’Arma hanno notificato un decreto di fermo di pm per associazione a delinquere di stampo mafioso e violazione degli obblighi da sorvegliato speciale.
Di fatto il boss era ricercato dal 24 maggio scorso, quando non era ritornato a casa di sera perchè temeva un agguato ai suo danni. Ancora ricercato è il figlio Valentino junior, 23 anni, pure sfuggito al provvedimento della procura di Napoli di giugno. Arrestati per favoreggiamento i tre complici della finta vacanza del boss, che forse da Malta avrebbe raggiunto destinazioni del Nord Africa o della penisola Iberica per la sua latitanza. Aldo Gionta era in possesso di un documento falso e fino all’ultimo ha negato la sua vera identità, confermata dalle impronte digitali. I Gionta sono la cosca dominante a Torre Annunziata, alleati dei potenti Nuvoletta di Marano fin dagli anni ’80 contro la Nco di Raffaele Cutolo, e i ‘maranesì sono a loro volta legati alla mafia siciliana corleonese. Valentino Gionta senior è stato condannato tra l’altro come mandante dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani.
Il fulmineo blitz dei militari della Arma di Modica e Torre Annunziata è avvenuto alle 20.10 di ieri sera alla imbarco della aliscafo per Malta. Militari in borghese, mimetizzati tra la folla, hanno atteso che Gionta passasse il controllo dei biglietti e poi non gli hanno dato scampo, bloccandolo insieme a due donne e un uomo. Non è noto al momento se Gionta si sarebbe fermato a Malta o avrebbe avuto intenzione di procedere per qualche lido nordafricano.
Oltre alla carta d’identità falsa, Aldo Gionta aveva in tasca 1.000 euro in denaro contante. I tre incensurati con lui erano un 23enne e una 32enne di Torre Annunziata e una 38enne di Sant’Antonio Abate. Durante i suoi spostamenti, il boss si è camuffato con occhiali da vista e parrucche, arrivando anche a travestirsi da donna, per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Ora è nel carcere di Siracusa mentre gli altri 3 sono in attesa di rito direttissimo. Gionta è noto alle cronache anche per le lettere inviate al figlio dal carcere in cui lo invitava a imparare a sparare e per le frequentazioni di cantanti neomelodici.