L’antidoto arriva da Pomezia
ROMA – «In Africa l’epidemia di ebola si sta espandendo perchè mancano interventi coordinati di igiene pubblica nel luogo. È importante intervenire in Africa perchè quello sta avvenendo è una tragedia immensa che deve essere fermata». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervistata da sky tg24. La comunità europea si sta comunque attivando per fronteggiare questa emergenza sanitaria: «Il timore è che propri operatori sanitari che vanno lì poi si ammalino. Ne parleremo il 15 settembre nella riunione regionale Oms, il 22 settembre nell’ambito del semestre europeo e il 26 a Washington. L’Italia – ha garantito il ministro – ha comunque attivato un’azione di allerta soprattutto sui voli aerei internazionali. La vigilanza è costante. E il nostro paese ha un sistema di organizzazione sanitaria tra i migliori nel mondo: lo Spallanzani, ad esempio, è presente in Africa ed è in grado di ospitare i malati in isolamento assoluto».
Inoltre il ministro della Salute invita gli italiani che si recano in Africa ad adottare delle misure preventive: «L’ebola è una malattia orrenda che, però, non si trasmette facilmente. Quindi voglio dire ai cittadini che vanno all’estero in quei paesi dell’Africa dove c’è l’epidemia che è sufficiente adottare quelle accortezze normali previste dal protocollo sanitario per non correre rischi».
Nel frattempo il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti annuncia il siero anti ebola: «Il siero antiEbola proviene ed è prodotto dai laboratori della IRBM Science Park di Pomezia. Orgogliosi di questa eccellenza italiana nel Lazio. Orgogliosi di averli sostenuti, grazie ad un finanziamento di Cnr, Istituto Superiore di Sanità e la stessa IRBM, per la ricerca sulle malattie rare. Continueremo così perchè crediamo nel Lazio. Questa è l’Italia che ci piace.»