Vertenza Sirti. Mobilitazioni a Napoli e ad Ancona per dire no ai licenziamenti

ROMA –  Continua la mobilitazione dei lavoratori della Sirti, azienda leader specializzata nella installazione di reti per le telecomunicazioni. Questa mattina sette di loro sono saliti su un traliccio a circa 25 metri di altezza della centrale Telecom di Lago Patria, in provincia di Napoli.

Atri 300 lavoratori stanno svolgendo un presidio per protestare contro le procedure di cassaintegrazione straordinaria per crisi aziendale e, con apprensione, sostengono l’iniziativa dei loro colleghi. Gli interessati sono in tutto il territorio nazionale circa 1000. L’obiettivo dell’iniziativa di lotta  è l’apertura di un vero tavolo di negoziato con l’azienda e le istituzioni che scongiuri qualsiasi ipotesi di licenziamento e che apra, così come chiesto a livello nazionale, alla sola concessione dei contratti di solidarietà. “Siamo disposti – dice dal traliccio dove si trova, Peppe Galeota, della Uilm – a rimanere qui fin quando non ci sarà la convocazione di un tavolo nazionale per confrontarci con l’azienda. Siamo pronti ad ogni forma di protesta per difendere il nostro posto di lavoro. La procedura avviata dall’azienda è propedeutica al nostro licenziamento”. “La Sirti è una società leader nel suo campo – sottolinea Galeota – e non crediamo che il nostro destino possa essere quello della perdita del lavoro come prevede il piano di riorganizzazione dell’ azienda”.

Anche nella giornata di ieri si era tenuto un presidio alla Rai di Napoli dopo aver percorso la Tangenziale a passo d’uomo, segnalando, così, la difficoltà e il disagio di tutti i dipendenti Sirti della Campania.
Uno sciopero di otto ore e blocco stradale è in inoltre in corso da stamani ad Ancona davanti alla sede della Sirti, attuato dagli operai della Fiom. Sul posto agenti della polizia, della Digos e carabinieri. “La Sirti da un attivo di 70 mln – dice Roberto Mochi della Rsu Fiom – è  passata inspiegabilmente a un deficit di 470 milioni di euro, e al rischio di una riduzione del personale del 40%”.

Al momento si sono spostati dalla sede dello stabilimento, dove avevano fino a poco fa manifestato, alla rotatoria di fronte al centro Ikea, vicino al casello autostradale di Ancona Sud della A14. I lavoratori – ha riferito il segretario della Fiom Giuseppe Ciarrocchi – hanno parcheggiato i mezzi da lavoro (camionicini, furgoni) ai lati della rotatoria, restringendo la carreggiata e in tal modo rallentando – senza però bloccarlo – il traffico, per distribuire volantini e stendere degli striscioni. Su alcuni degli striscioni esposti figurano scritte come “470 milioni rubati – noi paghiamo il conto – no cig” e “i lavoratori in cig devono rientrare – il lavoro c’è – la crisi e falsa”, con riferimento a un’operazione finanziaria che avrebbe provocato il grosso ammanco e al lavoro dato in appalto, mentre si delineano mille esuberi e la trasformazione della cassa integrazioni in cig. Alcuni dei lavoratori della Sirti in sciopero sono rimasti in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento.

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