Filcams Cgil. Sostegno all’occupazione femminile, operazioni poco efficaci

ROMA – “Siamo ben lontani da segnare una seppur minima inversione di tendenza rispetto al ritardo culturale del nostro paese in materia di occupazione femminile e sostegno alla genitorialità” è il commento di Cristian Sesena segretario nazionale della Filcams Cgil all’introduzione del Ministero delle Politiche sociali, di un mini-pacchetto a sostegno dell’occupazione femminile, per il prossimo triennio.

“La scusa della mancanza di soldi addotta dal Ministro Fornero  non è una giustificazione plausibile, perchè quando si tratta di donne e lavoro, soprattutto in una fase di crisi economica come quella attuale, bisogna avere il coraggio di investire e non limitarsi ad operazioni a saldi zero, che si riducono a mero maquillage.”

Gli obbiettivi dovrebbero essere almeno due, secondo la Filcams Cgil: da un lato la reale compartecipazione del marito o partner alla cura del bambino, dall’altro una rete di welfare a sostegno delle madri che giustamente vogliono conciliare lavoro e famiglia senza effettuare dolorose scelte. Obbiettivi mancati dai recenti interventi normativi. Il congedo obbligatorio introdotto per i papà non ha che un valore simbolico, mentre l’introduzione della opzione per la lavoratrice di poter optare fra congedo parentale e voucher mensile per asilo o baby sitter, non sposta di una virgola il problema della conciliazione: “la donna” sostiene Sesena “viene ancora una volta lasciata sola: le sue tutele non vengono ampliate ma solo rimodulate. Non c’è nessun segno di “modernità” in questi interventi, che continuano a individuare nella genitorialità un ostacolo nella vita lavorativa di una donna e non un elemento fisiologico della stessa.”

In un paese come il nostro in cui ancora è fortemente radicata fra uomini e donne la convinzione che una lavoratrice che sceglie di continuare il lavoro dopo aver messo al mondo un figlio metta a rischio la propria credibilità di madre ci sarebbe stato bisogno di maggior radicalità e coraggio. “Il lavoro delle donne” conclude Sesena “è una miniera su cui sempre più colpevolmente si continua a star seduti negandogli quella centralità che servirebbe invece, e da cui tutta l’economia del nostro paese potrebbe trarre gran beneficio.”

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