Commercio. Drammatici dati sui consumi. Famiglie sempre più povere

ROMA – I dati sul crollo delle vendite persino nel settore alimentare sono indicativi della profonda crisi che le famiglie vivono quotidianamente. Ricordiamo, infatti, che il comparto alimentare è sempre l’ultimo ad essere intaccato in  una situazione di crisi: se le famiglie riducono i propri consumi persino in tale settore significa che hanno già tagliato qualsiasi altra voce di spesa, compresa quella per la salute.

I dati Istat risultano, in ogni caso, ancora sottostimati: secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo nel 2013, i consumi alimentari registrano una contrazione del -4,6%, pari a circa 257 Euro annui a famiglia. Per non parlare dell’andamento generale dei consumi, che nel 2012-2013, secondo i dati del nostro Osservatorio, registrano una contrazione del -8,1%, pari a circa 60 miliardi di Euro. Un andamento dettato senza dubbio dalla grave e perdurante contrazione del potere di acquisto delle famiglie, su cui pesa in maniera determinante anche il vero e proprio caos sul piano fiscale. La diminuzione della domanda continua a riportare effetti deleteri sull’intero andamento economico, alimentando la contrazione della produzione e l’aumento di disoccupazione e cassa integrazione. Per questo è fondamentale agire in direzione di un rilancio della domanda interna, attraverso un processo di detassazione rivolto alle famiglie a reddito fisso (lavoratori e pensionati) ed operando un dietrofront sull’IVA, riportandola cioè al 21% (o ancora meglio al 20%). Inoltre è indispensabile operare un rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, fondamentali per la ripresa dell’economia e dell’ocupazione, in particolar modo quella giovanile.    

Condividi sui social

Articoli correlati