Caos ed esasperazione in Egitto e Thailandia

EGITTO –  In aggiunta agli scontri avvenuti ieri in Egitto al termine della preghiera del venerdì, altri atti di aggressione si sono verificati questa mattina al Cairo, dove un gruppo di studenti islamisti ha dato vita a scontri con la polizia e ha appiccato le fiamme alla facoltà di Commercio e Agricoltura. L’Università è stata distrutta, uno studente è rimasto ucciso mentre un altro seriamente ferito alla testa.

L’obiettivo era quello di impedire agli studenti di entrare nell’ateneo, sabotando così la sessione d’esami, per opporsi e ribellarsi alla messa al bando dei Fratelli Musulmani, partito del deposto presidente Mohamed Morsi, considerato ormai organizzazione terroristica. Durante la manifestazione è intervenuta la polizia, cercando di prendere il controllo della situazione ma ai lacrimogeni lanciati dai poliziotti i manifestanti hanno risposto con il lancio di sassi e pietre appiccando poi il fuoco all’Università. La manifestazione ha preso fine soltanto molte ore dopo, grazie all’intervento della polizia che ha permesso ai vigili del fuoco di procedere allo spegnimento dell’incendio ormai divampatosi nell’intera Università.

La situazione rimane comunque tesa, in vista dei festeggiamenti per il Natale ortodosso e della seconda seduta del processo contro l’ex presidente.

 

THAILANDIA – Il volto pacato delle proteste contro il governo thailandese si è trasformato in atti violenti di diversa misura. In seguito al manifestante e al poliziotto uccisi i giorni scorsi, oggi un’altra vittima è stata immolata alla causa governativa dei Comitati per le riforme. Si chiamava Jamrieng Jitwat, 31 anni, ed era addetto al servizio d’ordine della “Rete degli studenti del popolo per la riforma della Thailandia”.

Decine di migliaia di protestanti manifestano ormai da settimane nella capitale, a Bangkok, chiedendo il congedo dell’esecutivo, nello specifico della premier Yingluck Shinawatra e il fratello Thaksin. Da un mese e mezzo ormai assediano i palazzi del governo e il quartiere generale della polizia. Nell’onda emotiva della sua morte Suthep ha annunciato “la presa di Bangkok” a partire dai primi giorni del prossimo anno, “per onorare le vittime” e realizzare il sogno di tutti i manifestanti con la caduta del regime familiare degli Shinawatra. “Portate i vostri vestiti, cibo e ciò che serve  […] perché la nostra vittoria può richiedere mesi […] Non lasceremo nemmeno un centimetro per permettere alle persone del regime di Thaksin di abusare di noi”.

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