ROMA – Augusto Minzolini, il superdirettore berlusconiano del TG1, potrebbe essere rinviato a giudizio per la vicenda delle spese sostenute con la carta aziendale dal luglio 2009 all’ottobre 2010. L’indagine della magistratura romana era scattata nel marzo scorso, dopo due denunce, una da parte di associazioni dei consumatori ed un’altra dell’Idv.
L’inchiesta ha accertato che le ingenti spese sostenuto dal “direttorissimmo” sono avvenute in parte durante i week-end in città quali Venezia, Istanbul, Londra, Marrakech, Cannes, Praga e Amburgo (in particolare, 40 trasferte su 129 hanno riguardato i fine settimana). Il reato ipotizzato è il peculato (reato compiuto dal pubblico ufficiale che destina risorse dell’amministrazione pubblica per suo o altrui beneficio).
Ma l’aspetto più curioso di questa vicenda è che Minzolini ha restituito alla sua azienda 68 mila euro, ricevendo il perdono. Sorge spontanea la domanda: ma se era tutto assolutamente regolare, come sostiene da sempre il direttorissimo, perché ha sentito il bisogno di restituire parte della somma utilizzata per le cosiddette “spese di rappresentanza”? Mistero.
Lui considera oramai