Bersani va preso in parola

Foto di Luciano Di Meo ©

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ROMA – La partecipazione alle primarie è un fatto politico di grande rilievo ed è in controtendenza con la crisi di fiducia dei cittadini verso la rappresentanza politica.

Con i referendum del 2011 si era già profilata la possibilità di recuperare la crisi di fiducia, ma non è stata compresa, dopo la situazione è drasticamente peggiorata. Non a caso successivamente si sono manifestati astensionismo ed è cresciuta la forza del Movimento 5 stelle. La partecipazione alle primarie può essere un punto di partenza importante per invertire la tendenza.
Con Renzi le possibilità di ricostruire il centro sinistra sarebbero praticamente a zero e l’Agenda Monti la farebbe da padrona. Se vincerà Bersani la possibilità di ricostruire un’alternativa politica resta aperta. Non sicura ma possibile. Per una svolta occorre che prevalga, dopo le primarie, la consapevolezza delle dure prove che attendono il futuro Governo. Non, come credono alcuni, perché dovrà fare ingoiare altri bocconi amari, in cui si è contraddistinto Monti, quanto perché dovrà avere la forza di prendere là dove sono le risorse esistenti nel paese, indispensabili per rilanciare occupazione e sviluppo; perché dovrà contribuire a ribaltare l’attuale equilibrio conservatore per portare l’UE a puntare sulla ripresa economica e l’occupazione, utilizzando tutte le risorse a disposizione; perché dovrà cambiare il modello di sviluppo verso la sostenibilità ambientale, come impongono i mutamenti climatici sotto i nostri occhi e da ultimo il dramma dell’Ilva.

Un’azione di Governo di questa portata ha bisogno di sostegno popolare e partecipazione.Per la costruzione del programma del Governo occorre una partecipazione tale da fare impallidire quella della fabbrica del programma di Prodi, compiendo scelte chiare. La Carta per le primarie è una premessa, ma occorre qualcosa di più incisivo e forte che non può essere costruito in solitudine dal candidato.
Per vincere è necessario ricostruire uno schieramento politico e sociale di cui i promotori delle primarie (Pd, Sel, Socialisti) sono il nucleo originario, che ora ha la responsabilità di irrobustire lo schieramento.L’appello a partecipare va rivolto a tutte le soggettività del centro sinistra, con atteggiamento inclusivo, partendo dalle regole che consentono di guardare con fiducia alla futura azione di governo. Le primarie hanno messo in luce diversità politiche tali che fanno meglio comprendere che l’allargamento, pur non scontato, è  possibile. Provarci è necessario. Dal confronto con altri soggetti possono in ogni caso derivare proposte e suggerimenti in grado di contribuire alla definizione del programma del futuro Governo.
Per questa speranza il voto per Bersani al ballottaggio è l’unica possibilità. Bersani ha detto più volte che non pensa ad un uomo solo al comando, va preso in parola.
Al comando deve stare uno schieramento consapevole della prova di governo ardua e difficile che l’aspetta e in grado di rappresentare la centralità del lavoro e della creazione di buona occupazione, dei diritti civili e sociali, dello sviluppo ambientalmente sostenibile, della centralità della scuola e della cultura.

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