Psicologia: malattie psicosomatiche e approccio olistico alla salute

Negli ultimi decenni, l’integrazione tra medicina e psicologia ha assunto un ruolo sempre più centrale nel trattamento e nella prevenzione delle malattie.

La crescente attenzione verso un approccio olistico alla salute – che considera l’individuo nella sua interezza, corpo e mente – ha portato a rivalutare l’importanza della psiche nel manifestarsi di numerosi disturbi fisici. In questo contesto, le malattie psicosomatiche rappresentano una delle espressioni più emblematiche del legame tra mente e corpo.

Cosa sono le malattie psicosomatiche?

Il termine psicosomatico deriva dal greco psyche (mente) e soma (corpo), e indica quei disturbi fisici che non trovano una causa organica definita, ma che sono fortemente influenzati da fattori emotivi, cognitivi e comportamentali. Tra i più comuni, troviamo:

  • Disturbi gastrointestinali (colon irritabile, gastrite nervosa)
  • Mal di testa e emicranie
  • Dolori muscolari e fibromialgia
  • Ipertensione arteriosa
  • Dermatiti e psoriasi

Queste condizioni spesso non rispondono efficacemente ai trattamenti farmacologici convenzionali, ma migliorano significativamente quando si affrontano anche le cause psicologiche sottostanti: stress, ansia, traumi emotivi, depressione.

L’approccio olistico: curare la persona, non solo la malattia

Il concetto di salute proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” – apre la strada a un modello olistico che rompe con la visione puramente biomedica. La psicologia clinica e la psicosomatica diventano dunque strumenti fondamentali per una medicina più umana, personalizzata e integrata.

Le menti che hanno influenzato questo paradigma

Numerosi pensatori e scienziati hanno gettato le basi per il riconoscimento del legame mente-corpo nella medicina:

  • Sigmund Freud, padre della psicoanalisi, fu uno dei primi a esplorare la connessione tra inconscio e sintomi fisici, introducendo il concetto di conversione isterica.
  • Carl Gustav Jung ampliò l’orizzonte freudiano, sottolineando l’importanza degli archetipi e dell’inconscio collettivo nella genesi dei disturbi.
  • Franz Alexander, medico e psicoanalista ungherese, è considerato uno dei fondatori della medicina psicosomatica moderna. Egli individuò sette malattie psicosomatiche classiche, tra cui l’ipertensione essenziale e l’ulcera gastrica.
  • George Engel, con il suo modello biopsicosociale, rivoluzionò la medicina del XX secolo, proponendo un framework che integra fattori biologici, psicologici e sociali nella diagnosi e nella cura.
  • Antonio Damasio, neuroscienziato contemporaneo, ha fornito prove scientifiche del ruolo delle emozioni nei processi decisionali e nelle funzioni corporee, rafforzando l’idea che mente e corpo siano un sistema integrato.

La psicologia in ambito medico oggi

Oggi, sempre più ospedali e strutture sanitarie integrano psicologi clinici nei team multidisciplinari, a supporto dei pazienti affetti da patologie croniche, oncologiche, cardiache, respiratorie e gastrointestinali. Il supporto psicologico:

  • Riduce i tempi di recupero
  • Migliora l’aderenza terapeutica
  • Aumenta la qualità della vita del paziente
  • Diminuisce il rischio di recidive

Inoltre, pratiche come la mindfulness, la psicoterapia cognitivo-comportamentale e l’ipnosi clinica sono sempre più utilizzate nel trattamento di condizioni psicosomatiche e stress-correlate, purchè operate da persone specializzate in campo piscologico.

L’importanza della psicologia in campo medico non è più solo teorica, ma ormai clinicamente riconosciuta.

Comprendere come emozioni, pensieri e vissuti interiori influenzino il nostro stato di salute permette non solo di curare meglio, ma anche di prevenire. Le malattie psicosomatiche ci ricordano che il corpo parla quando la mente tace, e che solo un approccio integrato potrà restituirci una medicina veramente umana e completa.

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