All’ospedale Molinette di Torino si apre una nuova era per la chirurgia mini-invasiva grazie all’introduzione di un robot chirurgico single-port di ultima generazione, acquistato con il sostegno della Fondazione Crt per un investimento di 2,5 milioni di euro.
La nuova tecnologia, già in uso presso la Clinica Urologica, è stata presentata ufficialmente con un evento speciale che ha visto anche l’accesso diretto alla sala operatoria, dove i presenti hanno potuto osservare le potenzialità del sistema robotico.
Un salto tecnologico per la chirurgia laparoscopica
Il robot single-port rappresenta l’evoluzione più avanzata della chirurgia laparoscopica robot-assistita. A differenza dei modelli multi-braccio tradizionali, consente di effettuare interventi complessi attraverso una singola incisione di circa 3 centimetri.
Da questo unico accesso vengono introdotti:
- una telecamera flessibile ad altissima definizione,
- tre strumenti chirurgici miniaturizzati e multi-articolati.
Il chirurgo, seduto a una console ergonomica, controlla gli strumenti con una precisione superiore a quella della mano umana. Il sistema filtra i tremori, traduce i movimenti in azioni micro-chirurgiche e offre una visione tridimensionale immersiva del campo operatorio.
Benefici per i pazienti: precisione, sicurezza e minore invasività
Come sottolinea il direttore sanitario della Città della Salute, Lorenzo Angelone, “avere in azienda il robot single-port ci permette di offrire ai pazienti cure sempre più sicure, precise e mininvasive”.
Oltre a ridurre l’impatto chirurgico, questa tecnologia accelera i tempi di recupero e migliora la qualità complessiva del trattamento. L’acquisizione consolida inoltre la posizione delle Molinette come polo di eccellenza nazionale e internazionale nella chirurgia robotica.
Già cento interventi realizzati
Il professor Paolo Gontero, direttore della Clinica Urologica, con la sua équipe ha già eseguito circa 100 procedure utilizzando il nuovo robot, con interventi su prostata, vescica, rene e uretere.
Un traguardo che testimonia l’immediata operatività e l’enorme potenziale di questa innovazione tecnologica, destinata a cambiare radicalmente il futuro della chirurgia mini-invasiva.