Sellerio editore. “L’imperatore inesistente:” fake news dell’800 su Napoleone

E se Napoleone non fosse mai esistito? Lo sostennero, e non da oggi, alcuni studiosi, un francese e due inglesi, di cui si torna a parlare in queste settimane per un libro che riprende la buffa teoria: L’imperatore inesistente a cura di Salvatore Silvano Nigro con testi di Umberto Eco e Giorgio Manganelli, edito da Sellerio. 

  A dire il vero, oggi sono più di moda i “terrapiattisti”, quelli secondo i quali la terra non è tonda come una sfera, ma una sorta di pizza margherita dai bordi che si perdono nell’infinito di un cielo ugualmente senza dimensioni precise. 

    O quelli che negano che la Nasa abbia mai mandato uomini sulla Luna e che sostengono che la scena dell’allunaggio dei primi astronauti sia stata girata in uno studio cinematografico. O quelli che negano il riscaldamento globale del clima e giudicano inutili e dannose le misure prese finora per fronteggiarlo. 

O quelli che sostengono che Elvis Presley è ancora vivo e vive in incognito in qualche angolo del globo e che, infine gli UFO che appassionarono tanta gente negli anni Cinquanta erano pilotati da poco esperti extraterrestri.

Dubitare dell’esistenza di Napoleone non è di oggi ma è una convinzione espressa a fine Ottocento, quando il mito del Bonaparte era già dilagato. Sono tre i responsabili del fattaccio, cioè del proposito di dimostrare attraverso sofisticati ragionamenti filosofici come Napoleone sia “il primo degli onnipotenti che non sono mai esistiti”.

Il primo autore è il magistrato giansenista Jean Baptiste Pérès, conservatore della biblioteca di Agen, la città francese più nota come la capitale della prugna secca in onore della quale si tiene l’ultima domenica di agosto un affollato festival.  

Jean Baptiste Pérès, nel 1827 pubblicò a Parigi un anonimo opuscolo dal titolo illuminante: Come qualmente Napoleone non è mai esistito, ovvero grande errore, fonte di un numero infinito di cose errate da correggere nella storia del XIX secolo. 

   Pérès vi elenca dieci buone ragioni per negare l’esistenza di Napoleone, sostenendo che la figura dell’imperatore e i fatti storici che segnarono la sua vita sono riconducibili al mito del Sole tramandatoci dalla cultura greca, ma niente di concreto.

Il secondo autore è il teologo anglicano Richard Whately, che insegnò ad Oxford prima di diventare arcivescovo di Dublino. Era nato nel 1787, è morto nel 1863. 

    In un pamphlet uscito anonimo ma dal titolo esplicito, Dubbi storici sull’esistenza di Napoleone Bonaparte, scritto mentre il grande Corso era esule a Sant’Elena, afferma “come realmente esistente solo ciò che è sottoposto all’esperienza”, satireggiando una certa voga empiristica tesa a quel tempo a trattare la storia come una scienza.  

Il terzo autore è il reverendo William Fitzgerald, segretario di Whately prima di diventare vescovo di Killaloe, un ridente villaggio irlandese, che nel 1851 con lo pseudonimo Aristarchus Newlight, pubblicò le sue Certezze storiche relative ai primi anni della storia d’America presentandole come commentario ad un fantomatico Libro delle cronache della terra di Aicnarf, che altro non è che il retrogrado di Francia.

 William Fitzgerald sostiene che la storia va letta al contrario e quindi Napoleone diventa Noelopan (anzi, il gran capo Noel Opan), un’entità mitica in sostanza inesistente, a meno di credere che i miti siano creature in carne ed ossa, come appunto il Bonaparte, che dunque non sarebbe mai esistito.

I tre pamphlet hanno molto divertito sia Umberto Eco che Giorgio Manganelli che li hanno opportunamente commentati e i loro interventi sono compresi nel volume oggi torna in libreria. 

In particolare Manganelli si è impegnato a confutare, ma solo in parte, le argomentazioni di Whately, là dove sostiene che molta responsabilità hanno le gazzette del suo tempo, notoriamente portate a favoleggiare e a inventare

Esaminiamo le informazioni in nostro possesso – raccomanda l’anglicano – diffidare e verificare” e si chiede: “Chi sono questi corrispondenti, quali mezzi hanno per acquisire le informazioni” o, se addirittura esistono, noi non abbiamo modo di controllare “. 

Le reazioni ufficiali a queste stravaganti prese di posizione non turbarono gli eruditi dell’Ottocento che, peraltro, se fossero vissuti ai nostri giorni si sarebbero di certo rafforzati nella convinzione di avere ragione. 

      Oggi di “gazzette” sulle quali sarebbe indispensabile “diffidare e verificare” ce ne sono a bizzeffe. Basti pensare alle cronache che esaltano il ruolo degli influencer sulla società dei consumi: “Quello ha venti milioni di followers che pendono dalle sue labbra telematiche” ci assicurano dal web, dal video, dalle testate specializzate in gossip. 

“Quell’altra ne ha dieci milioni e vende panettoni più di un supermercato sotto Natale”, salvo poi finire in tribunale con accuse di frode in commercio o di pubblicità ingannevole. E noi tutti zitti a crederci. E a comprare. 

Ma siamo proprio sicuri che gli influencer esistono o sono degli onnipotenti che come Napoleone non sono mai esistiti? Ce ne accorgeremo in un prossimo futuro, quando forse sarà troppo tardi per rimediare. 

Intanto, godiamoci le burle ottocentesche di cui fa le spese l’imperatore francese. 

    Ma ci sarebbero anche altri che meriterebbero lo stesso trattamento: da Attila a Gengis Khan, da Hitler a Stalin, da Putin a Netanyahu, da qualche satrapo africano, a qualche dittatorello sudamericano, dei quali ci sarebbe piaciuto poter credere, visto il male che hanno arrecato all’umanità, che non sono mai esistiti. 

   Per non dire di Donald Trump che, se fosse vissuto al tempo dell’abate Whaterly, non sarebbe sfuggito alla sua ironia sprezzante, come pure i nostri Mussolini o Berlusconi, personaggi minori ma non meno nocivi.

Jean-Baptiste Pérès, Richard Whately, Aristarchus Newlight

L’imperatore inesistente

Traduzione di Carlo Guarrera, Stefano Rapisarda

A cura di Salvatore Silvano Nigro

Con testi di Umberto Eco e Giorgio Manganelli

Sellerio editore

18 Novembre 2025

La memoria n. 1361

192 pagine

EAN 9788838948916

In libreria dal: 18 Novembre 2025

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

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