Diagnosi precoci e terapie personalizzate per la cura del tumore al pancreas

In occasione della Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas (20 novembre), la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) conferma il proprio ruolo di riferimento nazionale grazie alla sua Pancreas Unit, una delle strutture più avanzate nella gestione di una delle neoplasie più complesse e aggressive.

Un modello che integra ricerca, clinica e formazione per offrire ai pazienti percorsi sempre più efficaci e personalizzati.

Un approccio multidisciplinare per ridurre i rischi e migliorare gli esiti

«Ogni procedura eseguita su pazienti affetti da tumore al pancreas è ad alto rischio» ricorda Vincenzo Mazzaferro, Coordinatore della Pancreas Unit. «La riduzione di questi rischi dipende dalle condizioni del paziente, dalle caratteristiche del tumore e soprattutto dal Centro a cui ci si affida».

Per questo Regione Lombardia ha istituito un numero limitato di Pancreas Unit ad alta specializzazione, dove convergono terapie farmacologiche, chirurgiche, radioterapiche, endoscopiche e interventistiche con volumi di attività adeguati a garantire l’eccellenza operativa.

All’assistenza clinica si affiancano linee di ricerca avanzate, orientate a prevedere l’evoluzione della malattia e a ottimizzare l’efficacia delle terapie tradizionali e sperimentali.

Terapie innovative: dall’intelligenza artificiale ai farmaci mirati

«Il tumore del pancreas rimane la neoplasia a prognosi più severa tra quelle gastrointestinali» spiega Filippo Pietrantonio, Direttore della S.C. di Oncologia Gastrointestinale. Per anni la chemioterapia è stata l’unica arma a disposizione, ma oggi la ricerca apre prospettive completamente nuove.

Grazie ai progressi in genetica e intelligenza artificiale, i ricercatori stanno sviluppando farmaci diretti contro specifiche mutazioni del gene RAS, coinvolto in oltre il 90% dei casi. I primi risultati sono promettenti, anche se le prossime fasi sperimentali saranno decisive per confermare un possibile cambio di paradigma terapeutico.

Chirurgia e immunologia: la combinazione che apre nuovi scenari

Nei pazienti operabili la prognosi è migliore, ma la sola chirurgia spesso non basta. «Stiamo studiando come la ri-programmazione dell’immunità locale possa migliorare il controllo della malattia», spiega Mazzaferro, Direttore della S.C. di Chirurgia Oncologica 1.

Un’altra frontiera di grande interesse è rappresentata dalla creazione di modelli di laboratorio derivati direttamente dalle cellule tumorali prelevate dai pazienti. Questi “aggregati tumorali” permettono di testare l’efficacia delle terapie in vitro, con una capacità predittiva impensabile fino a pochi anni fa.

Reti di ricerca, formazione e integrazione dei dati: il valore aggiunto di INT

Oltre alle attività cliniche e sperimentali, l’Istituto Nazionale dei Tumori investe nella gestione avanzata dei dati clinici, nella formazione e nella creazione di reti collaborative. Data manager e biostatistici lavorano per integrare ogni informazione utile a definire percorsi più accurati e personalizzati.

La Pancreas Unit si distingue per una composizione altamente multidisciplinare: chirurghi, oncologi, radioterapisti, endoscopisti, nutrizionisti, immunologi, patologi, ricercatori e palliativisti operano in sinergia quotidiana. Fondamentale anche la collaborazione con Prometeo ODV, associazione fondata da ex-pazienti, che garantisce supporto sociale, informazione e continuità assistenziale.

La forza del lavoro di squadra

«La speranza nasce dal lavoro di squadra» conclude Pietrantonio. «Solo integrando ricerca e assistenza possiamo trasformare una malattia oggi difficile da trattare in una sfida progressivamente più affrontabile».

Un messaggio che, in vista della Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas, sottolinea l’importanza di diagnosi sempre più precoci, terapie personalizzate e centri altamente specializzati come strumenti concreti per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti.

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