Nuova somministrazione di anticorpi: terapie più semplici

La ricerca sugli anticorpi terapeutici ha cambiato radicalmente il trattamento di numerose patologie, dai tumori alle malattie autoimmuni. Tuttavia, uno dei principali limiti di queste terapie resta la modalità di somministrazione, spesso complessa e vincolata a strutture ospedaliere.

Un nuovo studio del Massachusetts Institute of Technology (MIT) apre ora la strada a un approccio innovativo che potrebbe rendere questi trattamenti molto più semplici, rapidi e accessibili per i pazienti.

Perché la somministrazione degli anticorpi è ancora un ostacolo

La maggior parte degli anticorpi terapeutici viene somministrata tramite infusione endovenosa, una procedura che richiede tempi lunghi, personale specializzato e la presenza del paziente in ospedale o in ambulatori dedicati. Questo rappresenta un disagio significativo, soprattutto per chi deve sottoporsi a terapie croniche o ripetute nel tempo.

Inoltre, le formulazioni attualmente disponibili hanno concentrazioni relativamente basse, il che rende necessario l’uso di grandi volumi di farmaco per ottenere un effetto terapeutico adeguato.

La nuova soluzione sviluppata dal MIT

I ricercatori del MIT hanno messo a punto un nuovo metodo di formulazione degli anticorpi che consente di concentrare il principio attivo in volumi molto ridotti. Grazie a questa tecnologia, una dose efficace può essere somministrata con una semplice iniezione tramite siringa, evitando l’infusione endovenosa.

Il cuore dell’innovazione sta nella creazione di particelle solide di anticorpi ad altissima concentrazione, sospese in una soluzione facilmente iniettabile. Questo approccio consente di raggiungere concentrazioni fino a circa 360 mg per millilitro, un valore nettamente superiore rispetto alle formulazioni tradizionali.

Come funziona il nuovo metodo di somministrazione

Il processo utilizza un’emulsione speciale che permette di inglobare le molecole di anticorpo in micro-goccioline. Una volta rimosso il solvente, rimangono particelle solide altamente concentrate, stabilizzate da una piccola quantità di polietilenglicole (PEG).

Il risultato è una formulazione stabile, non eccessivamente viscosa e adatta alla somministrazione con volumi di circa 2 millilitri, compatibili con le comuni siringhe utilizzate nella pratica clinica.

I principali vantaggi per pazienti e sistema sanitario

Questa nuova tecnologia offre numerosi benefici, sia per i pazienti sia per il sistema sanitario nel suo complesso. Riducendo la necessità di infusioni endovenose, diventa possibile semplificare l’accesso alle terapie, migliorare l’aderenza ai trattamenti e ridurre i tempi trascorsi in ospedale.

Dal punto di vista organizzativo, la possibilità di somministrare gli anticorpi tramite iniezione potrebbe alleggerire il carico sui reparti di oncologia e immunologia, con un potenziale contenimento dei costi e una migliore gestione delle risorse sanitarie.

Le possibili applicazioni cliniche future

Le implicazioni di questa scoperta sono particolarmente rilevanti per il trattamento di malattie croniche come artrite reumatoide, sclerosi multipla, malattie infiammatorie intestinali e alcune forme di cancro. Rendere la terapia più semplice e meno invasiva può avere un impatto diretto sulla qualità della vita dei pazienti, soprattutto nelle fasce più fragili della popolazione.

In una società che invecchia, soluzioni di questo tipo rappresentano un passo concreto verso una sanità più sostenibile e centrata sulla persona.

I prossimi passi della ricerca

Il team del MIT sta ora lavorando alla fase successiva dello sviluppo, che prevede test preclinici e l’ottimizzazione dei processi produttivi in vista di una possibile applicazione industriale. L’obiettivo è rendere questa tecnologia compatibile con i requisiti normativi dell’industria farmaceutica e portarla, in prospettiva, alla sperimentazione clinica.


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