Obama lascia Roma e vola a Riad. Teheran e Siria nell’agenda politica

ROMA – Il presidente degli Stati Uniti lascia Roma alla volta di Riad. Dopo l’intensa giornata romana di ieri, conclusasi con la visita del Colosseo e una cena a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa a Roma, Barack Obama raggiunge l’aeroporto di Fiumicino per imbarcarsi nell’Air Force One.

Obama a Riad incontrerà il sovrano saudita Abdullah nel corso di un soggiorno che durerà meno di 24 ore. Dalla sua prima visita nel 2009 a Riad, uno dei principali alleati di Washington nella regione, le relazioni tra i due Paesi si sono pericolosamente deteriorate, con l’Arabia saudita che rimprovera a Washington il non intervento in Siria e l’apertura nei confronti di Teheran. 

Riad infatti non ha visto di buon occhio l’accordo del novembre 2013 sul nucleare iraniano che prevede un blocco parziale del programma atomico di Teheran in cambio di un alleggerimento delle sanzioni internazionali contro l’Iran. Per quanto riguarda invece il conflitto siriano, la monarchia del Golfo, che sostiene la rivolta contro il presidente Bashar Al Assad, cercherà di difendere con vigore la politica di riarmo dei ribelli dell’opposizione.

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