Nel 1990 esce “I do not want what I Haven’t got”, l’album del trionfo internazionale
“Dotata di uno straordinario talento di vocalist e di quasi altrettanta capacità autodistruttiva, folle, aggressiva, romantica, disperata, Sinéad O’Connor è una delle grandi protagoniste del rock al femminile a cavallo tra la fine degli anni 80 e il decennio successivo.
La sua è sempre e comunque una vita esagerata. Contro tutti, ma spesso anche contro sé stessa”
(Onda Rock)
“In Irlanda non ti è consentito parlare di sesso. Le mamme
degli ultimi quattro fidanzati che ho avuto si sono rifiutate
di incontrarmi perchè ho scritto articoli sul sesso.
Ora ho una regola: non esco mai con uno a cui non sia morta la mamma”
(Sinéad O’Connor)
Una cantante contro
Gli Irlandesi sono un popolo di grande temperamento: irascibili, orgogliosi delle proprie tradizioni, fieri della lotta per l’indipendenza, anticonformisti e profondamente cattolici. L’Irlanda è una splendida terra di grandi contrasti e contraddizioni. Questo vale anche per gli artisti che hanno reso celebre l’isola verde: George Bernard Shaw, Oscar Wilde, James Joyce, Samuel Beckett e W.B Yates. Negli ultimi decenni nel campo musicale si sono imposti artisti come Rory Gallagher, gli U2, The Cranberries, Enya e la più ribelle di tutti, Sinéad O’Connor. Una cantante intensa, profonda, con una grande rabbia interiore che le è costata grandi cadute, crisi e depressioni nel corso della sua sofferta carriera.
Nata a Dublino nel 1966 da una famiglia numerosa, sin da piccola capisce che la musica è gran parte della sua vita. A soli 14 anni, dopo aver imparato a suonare la chitarra forma i suoi primi gruppi. Nel 1985 si trasferisce a Londra per intraprendere la carriera di cantante professionista e per incidere i primi singoli. Nel 1987 per la casa discografica Chrysalis compone “The lion and the cobra”, il suo primo album solista che riscuote un buon successo di pubblico ottenendo due dischi d’oro in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Tutto sembra funzionare bene nella carriera della giovane cantante che nel 1989 recita anche bel film “Hush-a-bye-baby”. Nel 1990 partecipa al concerto organizzato da Roger Waters per la caduto del Muro di Berlino.
Invece il grande successo internazionale e la popolarità acuiscono i problemi personali della cantante: nel 1992 si rifiuta di cantare l’inno americano e crea una sorta di ‘scandalo internazionale’ quando durante un concerto strappa una foto del Papa Giovanni Paolo II. Frank Sinatra disse di lei: “L’avrei presa volentieri a calci nel culo”.
Sinéad O’Connor è pesantemente fischiata nello show per i trent’anni di carriera di Bob Dylan (1992) e il suo album “Universal Mother” (1994) è un mezzo flop dal punto di vista commerciale. La cantante in forte crisi esistenziale decide di ritirarsi dalla carriera musicale. Anche la sua vita privata sembra disgregarsi: dopo soli 18 giorni divorzia dal marito Barry Herridge. Dopo aver toccato il fondo, pian piano la cantante irlandese sembra riprendersi dopo un lungo periodo lontano dalle luci della ribalta. Tra il 2013 e il 2014 torna a fare concerti e registra l’album “I’m not bossy, I’m the boss” che conquista il primo posto nella sua Irlanda, ben lontana comunque dai grandi consensi internazionali del 1990 con il bellissimo “I do not want what I haven’t got”.
“I Do Not Want What I Haven’t Got”, l’apice di Sinéad
Dopo il buon successo del suo primo album, Sinéad O’Connor si concentra per migliorare e perfezionare le sue composizioni ma la chiave del grande successo del nuovo disco sarà la sua straordinaria versione di “Nothing compare 2U” scritta da Prince. Questo brano sarà trainante per il trionfo internazionale, forse inaspettato anche dalla stessa cantante.
Le registrazioni impegnano la cantante per gran parte del 1989 sotto la guida artistica dei produttori Nelle Hooper, Chris Burkett e Sean Devitt. Nel disco suonano Marco Pirroni alle chitarre, Davi Munday al pianoforte, Jah Wobble al basso e John Reynolds alla batteria. Sinéad O’Connor oltre alla voce solista suona le chitarre elettriche e acustiche, le tastiere, le percussioni e la batteria elettronica. Nick Ingman, si occupa della direzione d’orchestra e degli arrangiamenti degli archi.
La musica composta da Sinéad O’Connor è un’abile miscela di rock, sonorità tipiche della tradizionale irlandese e intense ballad melodiche che mettono in risalto la sua straordinaria voce, intensa, profonda, evocativa di un’artista estremamente sensibile e allo stesso tempo aggressiva. La sua voce è una delle grandi novità degli anni ’90. Nel celebre brano composto da Prince, Sinéad O’Connor sfodera tutte le sue notevoli capacità di modulare la voce, con una performance da brivido. Questo nuovo corso ‘romantico’ tende a prendere il sopravvento anche sugli altri brani: smussate le asperità post-punk del debutto, Sinéad veste i panni di una sofisticata cantante pop, capace però di interpretare ogni brano in modo vibrante e personale, donandogli sempre quel tocco di pathos in più. Su questo registro ‘malinconico’, nascono alcune delle ballate più memorabili del suo repertorio, come “Feel So Different”, “Three Babies” e “The Last Day of Our Acquaintance”, alternativamente sussurrate e gridate su un tappeto sonoro sobrio ed elegante, in cui archi e cori non sono mai eccessivi o ridondanti.
L’album esce nel marzo del 1990 e scala rapidamente le classifiche internazionali. La cantante irlandese è il fenomeno musicale dell’anno. “I do no want whant I haven’t got” raggiunge il primo posto in Australia, Austria, Germania, Nuova Zelanda, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti il quarto posto in Francia. In Canada ottiene cinque dischi di platino, due in Inghilterra e Stati Uniti, uno in Germania e in Francia. In totale si calcola abbia venduto oltre sette milioni di copie in tutto il mondo.
Traduzione del testo di “Feels so different”:
Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare
Coraggio di cambiare le cose che posso
E la saggezza per distinguere la differenza
Non sono come ero prima
Credevo che nulla mia vrebbe cambiata
Non ascoltavo più niente
Tu ancora continuavi a influenzarmi
Non pensavo più
Anche se ho detto che c’ero ancora
Avrei dovuto dire “non voglio più”
A causa della brutta esperienza
Ma ora mi sento così diversa
Mi sento così diversa
Mi sento così diversa
Non ho visto la libertà prima di ora
E io non me l’aspettavo
Non lasciare che mi dimentichi che ora sono qui
Aiutami ad aiutarti a vederti
Ho iniziato con molti amici
E abbiamo passato molto tempo a parlare
Ho pensato che al significato di ogni parola che hanno detto
Ma come tutti gli altri erano in stallo
Ed ora loro sembrano così diversi
Sembrano così diversi
Sembrano così diversi
Dovrei provare odio per te
Ma io non ne ho affatto
E ti ho sempre amato
Oh tu mi hai insegnato un sacco
Tutto il tempo che non avevo mai scorto
Tutto quello che tu avevi diffuso prima di me
Tutto il tempo che non avevo mai scorto
Tutto quello che avevo bisogno era dentro di me
Ora mi sento così diversa
Mi sento così diversa
Mi sento così diversa
Mi sento così diversa
Mi sento così diversa