ROMA – Il governo promette linea dura contro il fenomeno dell’assenteismo nella pubblica amministrazione.
“Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e non ci va deve essere licenziato” ha affermato il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, intervenendo al convegno “Scenari di crescita in presenza di una semplificazione amministrativa” promosso da Rete Imprese Italia dove ha fatto riferimento a “recenti cronache”, come il caso del comune di Sanremo. Madia ha pero’ anche sottolineato la necessita’ di superare il luogo comune secondo cui “tutti i dipendenti pubblici sono fannulloni”, cosi’ come il luogo comune secondo cui tutti gli imprenditori sono evasori. Questo modo di pensare ha contribuito a innalzare “steccati ideologici e diffidenze reciproche di cui – ha concluso – bisogna liberarsi”. Diverse le reazioni suscitate dalle parole di Madia. Come quella del numero uno degli industriali: “Noi imprenditori gli assenteisti potendo li avremmo gia’ licenziati molti anni fa” ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
Polemico e’ Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia: “Leggiamo dure affermazioni del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia: ‘Un dipendente pubblico che dice che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato’. Maddai. Forse la brava ministra in questo primo anno e mezzo a Palazzo Vidoni non si e’ accorta che la legge per mandare a casa e licenziare definitivamente i dipendenti pubblici che non lavorano esiste gia’, e’ il decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009, che attua la legge 15 del 4 marzo 2009, la cosiddetta legge Brunetta”. “Norma chiara e trasparente che regola, tra le altre cose, la definizione della tipologia di infrazioni che comportano il licenziamento per un dipendente pubblico. C’e’ gia’ tutto, basta applicare le leggi”. “Il Governo parifichi il pubblico impiego al privato ed elimini la burocrazia, vero e proprio cancro del Paese”. Cosi’ il sindaco di Verona e segretario di Fare!, Flavio Tosi, ha commentato le parole del ministro della Pubblica Amministrazione: “Come dare torto al ministro? Ormai non passa settimana senza uno scandalo”, ha affermato. “Proprio per questo l’Esecutivo, che su altri fronti ha dimostrato di avere coraggio, ne abbia altrettanto: consenta di cacciare chi, credendosi piu’ furbo degli altri, ruba i soldi degli italiani e danneggia l’immagine di moltissimi colleghi che si impegnano quotidianamente a servizio della collettivita’. Per farlo, il pubblico impiego – a giudizio di Tosi – dovra’ avere le stesse garanzie e tutele del privato, non di meno, ma sicuramente non di pi'”.