Gli Scherzi forastieri di Castelnuovo Scrivia, chiamati per nome e cognome secondo il desiderio esplicito di Fra Giovanni Cangiasi, si presentano come un vero e proprio ritratto sonoro dei personaggi che orbitavano intorno al musicista. Un convivio ludico e insieme raffinato, che esalta lo spirito d’osservazione di Cangiasi: egli, con abilità sartoriale, cuce addosso ai suoi destinatari delle Canzoni tessute su temi noti, trasformandole in allegorie musicali personalizzate.
Sono ventuno i brani, ventuno ritratti con dedica, che sembrano prendere vita sotto le dita sapienti di Federico Del Sordo. L’interprete non si limita a un’esecuzione brillante, ma fornisce una vera e propria lettura critica di questi “partiti”. Così li definisce lo stesso autore, che non si accontenta di una trascrizione per organo, ma provvede a un’edizione con parti separate, in modo da coinvolgere più esecutori in un convivio di pratica musicale estesa e condivisa. La recente edizione a stampa curata da Del Sordo per i tipi del Centro Studi Antoniani restituisce infatti gli Scherzi Forastieri in notazione moderna, arricchendoli di un apparato critico e informativo prezioso per la ricostruzione del contesto storico e sociale.
L’incisione pubblicata da Brilliant Classics si colloca sulla stessa linea: un ascolto godibile e insieme filologicamente solido. Del Sordo alterna con naturalezza tastiere diverse – dall’organo Luca d’Onofrio del 1759 della Cattedrale di Trivento, al clavicembalo italiano costruito da Roberto Marioni, fino al clavicordo di Michele Chiaramida utilizzato per l’ultimo brano – mantenendo una accordatura omogenea intorno al diapason di 419 Hz. La varietà timbrica così ottenuta diviene una tavolozza di colori a disposizione dell’interprete, che, assecondando i desideri di Cangiasi, dipinge altrettanti personaggi attraverso un gioco di caratterizzazioni reso vivo da intelligenti diminuzioni e da agogiche raffinate.
Dopo le prime Canzoni d’introduzione o di saluto – quasi convenevoli obbligatori (la prima canzone, non per niente si chiama l’Obbligata) – Cangiasi passa in rassegna i personaggi della sua comunità, identificandoli con temi di Chanson costruiti su ritornello e strofa. È il caso della Canzon decima, dedicata all’Illustre Signor Viscardo Guerra, in cui risuonano squilli di tromba che s’inseguono e riecheggiano con l’energia delle migliori “Battaglie”, artificio già in voga nel periodo e assimilabile alle invenzioni di Adriano Banchieri nel suo Organo sonarino del 1605, fino a richiamare le celebri descrizioni guerresche di Clément Janequin (La guerre) in forma di Chanson polifonica.
Anche nella Canzon decimaterza, significativamente intitolata La Torta e dedicata al Sig. Giacomo Torto, è riconoscibile una fonte ben precisa: la canzone francese Réveillez-vous, cœurs endormis (“Le dieu d’amour vous sonne. / Vous serez tous en joie mis, / Car la saison est bonne”), spesso utilizzata da altri autori come Janequin o Gombert e nota al pubblico rinascimentale come Le Chant des Oiseaux.
Gli Scherzi forastieri appaiono così per quello che sono: un raffinato pretesto per lo svago e per la ricreazione, testimonianza di una magnifica comunità che gioca con i propri nomi, trasformandoli in veri spunti di intrattenimento musicale. La pubblicazione di Brilliant Classics, sostenuta dall’intelligenza critica e interpretativa di Federico Del Sordo, restituisce all’ascoltatore un gioiello italiano poco noto e meritevole di attenzione, tanto sul piano della riscoperta storica quanto su quello del puro piacere d’ascolto.
Scherzi forastieri
Federico Del Sordo organo, clavicembalo e clavicordo
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2025 Brilliant Classic 96822
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