E’ morta Lietta Tornabuoni, ha scritto di cinema fino all’ultimo respiro

ROMA –   È morta a Roma all’età di 79 anni la giornalista e critico cinematografico Giulietta Tornabuoni,  da tutti conosciuta come Lietta. Si è spenta nel reparto della Seconda Clinica Neurologica del Policlinico Umberto I, dove era stata ricoverata poco prima di Natale per una caduta.  Le sue condizioni, per qualche tempo stabili, si sono improvvisamente aggravate.

Nata il 24 marzo 1931 a Pisa da antica famiglia aristocratica, figlia di un militare, e sorella di Lorenzo, noto pittore, aveva iniziato la  carriera giornalistica a diciotto anni.  Aveva lavorato a “Noi Donne”, “Novella 2000”,  al “Corriere della sera”,  prima di approdare nel 1970 a La Stampa, dove  è rimasta fino a oggi.

Il quotidiano torinese ricorda le sue “recensioni asciutte e puntuali”, in grado di cogliere sempre “il senso profondo dei film”. “Indimenticabili – si legge ancora – i suoi ritratti dei grandi del cinema che aveva conosciuto, come quello, tra gli ultimi, della grande sceneggiatrice Suso Cecchi d’Amico scomparsa in agosto”.   Molti sicuramente la ricordano alle proiezioni cinematografiche romane: puntuale, assidua, partecipe, accompagnata a tarda sera da un fedele collega.
Per L’Espresso, curava la rubrica dedicata al cinema. L’ultima pezzo della Tornabuoni,  trattava proprio l’argomento della fine ,. nel film “Kill Me Please”, del regista francese Olias Barco: una pellicola che, scriveva Lietta, “affronta l’argomento rimosso per eccellenza della nostra epoca, la morte”.: venerdì prossimo la leggeremo sull’Espresso.

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