‘Ndrangheta. Boss suicida in carcere, confiscati beni per 800mila euro

CATANZARO – Beni per un valore di circa 800.000 euro sono stati confiscati dal Gico della Gdf, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Cosenza su richiesta del procuratore distrettuale di Catanzaro, nei confronti di un esponente della cosca di ‘ndrangheta denominata «locale di Corigliano», suicidatosi in carcere nell’anno 2010.

L’uomo, personaggio di vertice della ‘ndrangheta sibarita, si trovava recluso in regime di 41 bis dopo l’operazione di polizia «Santa Tecla». Le indagini patrimoniali svolte dalle fiamme gialle hanno consentito di ricostruire un complesso patrimoniale, costituito da beni immobili, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari. In particolare, i finanzieri hanno confiscato un’unità immobiliare e un magazzino di ampia metratura. I beni, già sottoposti a sequestro nel luglio 2014, sono stati definitivamente acquisiti e quindi ora rientrano nella disponibilità dello Stato grazie al codice antimafia che prevede la possibilità, in caso di decesso di un indiziato per mafia, di aggredire i beni nei confronti degli eredi. 

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