PARIGI – I vertici di Air France confermano che per il 2016 ci saranno 1.000 esuberi, realizzati totalmente grazie a partenze volontarie, per il mancato accordo con i piloti sull’aumento della produttività. Lo ha affermato l’amministratore delegato della compagnia, Frederic Gagey, dopo la riunione del comitato centrale d’impresa.
“Ciò che è chiaro è che tra il piano B (quello avviato dopo il mancato accordo, ndr.) e il piano Perform 2020 ci sono differenze in termini d’impatto sull’occupazione – ha spiegato – E’ quindi nell’interesse dei dipendenti Air France di tornare sui binari di Perform 2020 per continuare a lavorare solo su partenze volontarie”. Il cosiddetto piano B prevede infatti anche la possibilità di licenziamenti, nel 2017, che potranno però essere evitati se si dovesse trovare un’intesa con i sindacati per “guadagnare flessibilità e produzione”, ha detto ancora, precisando che non si tratta si “un ultimatum” ma “piuttosto di un dialogo”.