“Cubisti Cubismo”. Complesso del Vittoriano fino al 23 giugno 2013

“La geometria sta alle arti plastiche come la grammatica sta all’arte dello scrivere” (Apollinaire)

Il Cubismo è  stato sicuramente uno dei movimenti più controversi ed articolati tra le avanguardie del primo novecento, con la capacità di influenzare attraverso il suo linguaggio dirompente e rivoluzionario l’intera cultura di un’epoca. La mostra ‘Cubisti Cubismo’, dall’8 marzo al 23 giugno 2013, presso il Complesso del Vittoriano, si pone  come obiettivo proprio di documentare l’impatto e la forza di rottura di questo movimento creato da Picasso e Braque in Francia tra il 1907 e 1914. Attraverso oli, disegni, sculture, oggetti di design, documenti vengono ripercorse le tappe di un movimento paradigma di un mondo in evoluzione e in continuo mutamento, che si diffuse a macchia d’olio nell’arco di soli tre anni, assumendo di volta in volta ‘sfaccettature’ differenti.  Difficile infatti connotare il Cubismo in termini unitari,  visti gli innumerevoli contributi apportati da personalità differenti, ma con un unico desiderio  comune: creare una frattura irreversibile con i linguaggi del passato.

E’ il 1907 quando Pablo Picasso dipinge Les Demoiselles d’Avignon. Da quel capolavoro definibile proto-cubista, esempio di furore istintivo e cerebrale allo stesso tempo, scaturisce appunto la nascita di un nuovo linguaggio.  Picasso rifiuta infatti le caratteristiche tradizionali della pittura occidentale dal Rinascimento in poi: la prospettiva secondo un unico punto di vista e le norme di rappresentazione della figura umana. Lo spazio non è più illusionisticamente tridimensionale, ma viene concepito secondo criteri di scomposizione dell’immagine. Lo scopo diviene infatti quello di fissare sulla tela tutte le facce, tutti i momenti dell’oggetto, la sua varietà ininterrotta di apparenze e di segni. E’ il superamento di una conoscenza ‘relativa’ a favore di una conoscenza ‘assoluta’ della realtà.  Un viaggio concettuale attorno all’oggetto e una sua ri-progettazione  in termini plastici. 

Dall’incontro tra Picasso e George Braque, avvenuto al Salon D’Automne di Parigi del 1907, in occasione dell’esposizione delle Damoiselles  prende così vita l’avventura cubista. 

La mostra al Vittoriano presenta tutti i maggiori esponenti del movimento, anche quelli meno noti. Si parte da Pablo Picasso, Juan Gris, George Braque, Fernand Léger per arrivare all’artista messicano Diego Rivera, alla russa Natalia Goncharova, fino agli italiani Gino Severini e Ardengo Soffici e agli inglesi Wyndham Lewis e Vanessa Bell.

I pezzi esposti, circa 200 capolavori, sono unici e sono provenienti da Musei di tutto il mondo o da importanti gallerie e collezioni private. 

Dalla Tate e il Victoria and Albert Museum e la Courtauld Gallery di Londra, allo State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca e lo State Hermitage Museum di San Pietroburgo, fino alla National Gallery of Art di Washington e la Solomon R. Guggenheim Museum and Foundation di New York.  E ancora il Philadelphia Museum of Art di Philadelphia, la FundacÓin ColecciÓn Thyssen-Bornemisza di Madrid.

Ad accompagnare l’esposizione le musiche di Stravinskij e Schönberg e la voce di Geltrude Stein

 

Per info:

Fino al 23 giugno 2013 

Luogo: Roma, Complesso del Vittoriano 

Roma, Complesso del Vittoriano 

Indirizzo: Via di San Pietro in Carcere 

Tel: 06.6780664

Email: [email protected]

Biglietto:

Intero: € 12,00

Ridotto: € 9,00 (per visitatori con meno di 26 anni e +65 anni)

Ridotto per gruppi: € 9,00 (almeno 15 persone)

Condividi sui social

Articoli correlati