Mona Metbach e i colori della libertà

MILANO – Che colore ha la libertà? E l’amore, la nostalgia, l’entusiasmo, che colore hanno? Juliennee (Mona) Metbach, artista manouche lo sa e nei suoi dipinti celebra proprio le forme e i colori vividi della libertà, della passione e dei bei ricordi.

Nata in Francia, a Pau, il 17 settembre 1943, Mona non ama la frenesia, l’indifferenza, le divisioni e l’ipocrisia che si incontrano troppo spesso nelle città moderne. La vita, per lei, è un lungo viaggio, il cui simbolo sono i carri e le roulotte dei Rom. Mona ama profondamente la libertà. Lei e suo marito Matéo hanno trasmesso questo valore ai loro quattro bimbi. I bambini sono la sua gioia; lei stessa viene da una famiglia numerosa: era la sesta di quattordici bambini. Non è mai andata a scuola, ma fin da piccola ha imparato le tradizioni dei Rom. Suo padre, che aveva un piccolo circo, le insegnò a leggere e scrivere. La sua vita si è sempre svolta su quattro ruote, oggi in una città, domani in un’altra, dove la sua famiglia portava “il più bello spettacolo del mondo”. Anche lei si esibiva sulla pista, come acrobata e contorsionista.  “Da piccola avevo tre bambole,” racconta Mona, “che trattavo come se fossero vive: le coprivo, parlavo con loro”. Molti manouche erano musicisti o ballerini provetti, ma Mona preferiva disegnare. Se non aveva un mozzicone di matita, disegnava con un bastoncino nella sabbia del circo o con un pezzetto di legno carbonizzato. “Un giorno, però,” ricorda con emozione, “mi ritrovai fra le mani alcuni tubetti di colore a tempera e iniziai a dipingere su carta, cartone e legno, perché le tele costavano troppo. Dipingevo la nostra vita, la natura, i fiori, gli animali e anche i personaggi che amavo, come la cantante Dalida”. Un giorno suo padre si ammalò e venne ricoverato in ospedale. Mona gli stava accanto e intanto disegnava con i pastelli. La caposala fu impressionata da quei lavori e le chiese di dipingere un quadro. Mona la esaudì e la caposala acquistò quell’opera: la sua prima vendita! Successivamente le vennero commissionate altre opere e Mona si specializzò nel dipingere la vita dei Rom: musicisti, danzatori, allevatori di cavalli, artisti circensi e le carrozze con i falò. Attualmente Mona tiene mostre personali e collettive in Francia e all’estero; le sue opere sono accolte in collezioni private e in alcuni musei, fra cui il Museo dell’Art Brut a Begles e il Musée della cultura Rom a Brno. 

Nelle foto, Juliennee (Mona) Metbach e due delle sue opere

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