«Je n’ai assez de cette vie, je n’ai assez de cette époque» Charlotte Salomon ( Berlin 1917- Auschwitz 1943)
NIZZA – Roma ha ricordato gli anni neri del 1940 -1944 con il tragico Diario di Anna Frank e anche Nizza città di memoria, ripercorre la storia di una giovane vittima, simbolo degli orrori del nazismo: Charlotte Salomon.
Alla giovane artista ebrea assassinata a Auschwitz, infatti, é dedicata una Mostra di grande forza storica, (dal 4 Febbraio al 24 Maggio) dal titolo “Vie ? Théatre?”, al Museo Massena. Ad inaugurare la Mostra tra i tanti ospiti, lo scrittore parigino David Foenki autore del romanzo “Charlotte”, il Sindaco e Presidente della Regione Provence Alpes Cote d’Azur, Christian Estrosi. “Il problema é sempre lo stesso e dobbiamo proteggergi dal ritorno, perchè la guerra, la sofferenza e l’odio esistono purtroppo”, afferma il primo cittadino.
Nel 1939, Charlotte Salomon, fu costretta a trasferirsi nel Sud della Francia con i suoi nonni materni per sfuggire alla cattura da parte dei nazisti. In meno di due anni tra il 1940 al 1942 realizzò a Nizza, dove viveva clandestina, circa 1300 disegni. L’arte è stata la sua cura interiore per sfuggire ai drammmi familiari, i suicidi della mamma e della nonna e soprattutto la persecuzione razziale negli anni della guerra.
“Deve dipingere Charlotte, disegni per sopravvivere”, è quanto le diceva il Dottor Jeorges Moris. “Se sta soffrendo, deve esprimere quella sofferenza, deve vivere per creare, deve dipingere per non impazzire”. Così Charlotte dipingeva e scriveva in ogni occasione, ovunque si trovasse. L’opera era diventata la sua vita e la sua vita l’opera, fino al giorno in cui denunciata da un vicino venne portata a Auschwitz dove morirà incinta di sei mesi a soli 26 anni. Poco prima di andarsene definitivamente, diede a Morris la valigia con i suoi disegni: “E tutta la mia vita”, disse.
Lungo il percorso espositivo tragedia e commedia si alternano, le sue opere ci comunicano quelli che sono stati i suoi stati d’animo, le sue sensazioni, l’angoscia per la guerra si accompagna ad una sofferenza privata. Immagini semplici di vita ma che ci parlano di qualcosa l’anima profonda dell’artista. Ci consegna la sua vita mescolando le vicende private di quel periodo storico buio. Una maestria nel raffigurare le emozioni, la vita personale, le vicende politiche e collettive fino a divenire un’unica storia in cui gli attori principali diventano personaggi reali indicati con uno pseudonimo.
Un omaggio paricolare della Città di Nizza é andato anche all’ italiano Angelo Donati, il banchiere diplomatico modenese, morto nel 1960, il quale diede protezione a numerosi ebrei. Insieme al console italiano Alberto Calisse con la collaborazione di vertici militari di Padre Marie Benoit e al comitato Dubouchage Protezione e aiuti economici, una targa é stata posta il giorno della sua nascta, il 4 febbraio al civico 43 della Promenade des Anglais dove visse.