“Napoli 24”: ai piedi del Vesuvio canone a 24 voci. Recensione. Trailer

ROMA – Napoli, Italia, cuore del calore, del senso dell’accoglienza, patria di chi nonostante le difficoltà va avanti, come può. Paese che i napoletani  sentono considerare “l’ultimo del mondo, da terza capitale dell’Italia qual era”, a detta  ad esempio dei “Neoborbonici” che ogni anno festeggiano la ricorrenza legata a Ferdinando Borbone.

Sono loro a raccontarci –  in uno dei 24 atti di questo lavoro che vede 24 registi italiani, sia noti che esordienti, cimentarsi nell’impresa di  affrescare Napoli in tutte le sfumature –  di come i suoi abitanti debbano riscoprire l’orgoglio di essere napoletani e meridionali.

C’è un  punto del film, intitolato “domani”,  nel quale il discorso viene ripreso indirettamente: le ragazze, per lo più minorenni, che fanno casting per lavorare nel mondo dello spettacolo, alla domanda, “da che parte precisamente di Napoli provenite”, rispondono un po’ imbarazzate se non sono dei quartieri ricchi e dabbene, vergognandosi  della loro provenienza..

Napoli 24, distribuito da Cinecittà Luce, vede lavorare insieme grandi autori del cinema, tutti diversi, e il risultato è una pluralità di contributi:  ogni regista cerca di raccontare secondo il suo punto di vista, Napoli, in tutte le contraddizioni, la bellezza. Si passa dai lavori di chi l’ha rappresentata come la terra dove ogni anno avviene il miracolo di San Gennaro, o quello della Santa capace di rendere fertili donne con problemi di sterilità; ad altri in cui si affronta il problema dei rifiuti, dello spaccio della droga, legati alla Camorra. C’è chi scende nella realtà dei quartieri malfamati, chi racconta dall’alto di un balcone, dalla veduta di una barca, chi dal porto

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Qual è il risultato? Un film che non riesce, secondo il nostro punto di vista, a rispondere senza esulare dai cliché. Quello che percepiamo è che Napoli, con i problemi legati alla droga, la camorra, la difficoltà nel sopravvivere, l’arte di arrangiarsi, non vede valorizzati i suoi lati positivi.

Non  che nel film siano rappresentati solo gli scenari più drammatici, ma sarebbe stato auspicabile dare spazio anche agli aspetti  felici,  dotati di quella allegria che contraddistingue i napoletani e in senso più ampio  gli abitanti del Sud Italia.

La fotografia,  anche negli emergenti, è impeccabile. La sceneggiatura dà l’impressione che ci si sia un po’ persi per strada raccontando ciascuno la propria versione. Da parte di grandi nomi come Sorrentino, ci aspettavamo qualcosa di più.

Regia: autori vari
Fotografia: autori vari
Montaggio: autori vari con la supervisione di Giorgio Franchini
Musiche: Frame
Produzione: Ananas, Indigo Film, Skydancers, Teatri Uniti
Prodotto da: Angelo Curti, Nicola Giuliano, Giorgio Magliulo
Distribuzione: Cinecittà Luce
Durata 75′
Italia, 2010
Colore

Napoli 24 – trailer

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