FABRIANO (ANCONA) – Maschio per maschi. E tra maschi. Oppure no. Cresce infatti il numero delle allenatrici di rugby. Non solo per le squadre femminili, ma anche per quelle maschili. Una tendenza nuova e tutta da capire.
Per questo, Dazebao ha incontrato Simona Anselmi, giovanissima e biondissima allenatrice del Fabriano Rugby, squadra di rugby di serie C.
Ovale e boccale. Ovvero, una bionda in campo. Come la mettiamo?
Bene direi.
Beh, non ce ne sono molte di donne in giro come te.
Un po’ mi spiazzi con questa domanda. Ma a pensarci bene no, non credo. E’ uno sport ancora poco conosciuto anche se fa passi da gigante.
Appunto. C’è chi dice che tra rugby e calcio la storia comincia a essere un po’ la stessa.
E rischia di non avere tutti i torti. Troppe le dinamiche che hanno poco a che vedere con il campo. Penso all’esposizione cui vengono sottoposti giovanissimi atleti, professionisti lanciati sotto i riflettori. Fa gola, ma forse centra poco con il gioco non credi?
Forse. Ma adesso fai tu le domande? È un abitudine?
Per la mia esperienza, devo ringraziare tutta la squadra del Fabriano Rugby, giocatore per giocatore, e la sua dirigenza. Senza di loro non avrei mai messo piede in campo.
Si, ma gentile ed esile, tu…
Omoni gentili in campo, loro.
Come hai cominciato?
Per caso. E come gli incontri speciali che avvengono per caso, questo ha cambiato qualcosa.
Cioè?
Cominci a fare progetti.
Spiegaci meglio, per favore…
A me piacerebbe allenare di più i bambini. Avere un buon vivaio è determinante per vincere in futuro.
Niente più prima squadra, quindi?
Nient’affatto. Ma ci sono cose che mi piacerebbe capire meglio.
Per esempio?
Questo resta un mio segreto.
Allora parliamo di nazionale. Brunel ha detto: datemi tre anni e vinciamo il 6 nazioni.
Magari!