“Benedetta”, arriva in Italia il film-scandalo di Paul Verhoeven

Non è la prima volta che l’obiettivo cinematografico scruta sotto le svolazzanti sottane di educande e converse nei corridoi e nelle celle dei conventi femminili. Né sarà l’ultima.

Ma stavolta c’è da dire che il regista non è un anonimo guardone in cerca di facili richiami per lo spettatore di bocca buona, ma un autore di tutto rispetto con un portfolio che lo qualifica al meglio: Paul Verhoeven, il maggiore regista olandese, è autore fra l’altro di un film che fece molto discutere: Basic instinct, protagonista femminile una conturbante Sharon Stone al centro di una vicenda di violenza e di sessualità che ha fatto epoca (e non solo per una certa inquadratura dal basso delle belle gambe dell’attrice seduta durante l’interrogatorio  da parte del detective di turno, un imbarazzato Michael Douglas).

La citazione è d’obbligo perché questo film, di tutt’altro genere, ha molte cose in comune con quello. E ’una storia di violenza e di sessualità, di trasgressione e di provocazione, anche se in tutt’altra ambientazione: le campagne toscane, all’epoca della peste che nella Firenze medievale seminò morte e disperazione non meno della manzoniana peste di Milano, peraltro citata. 

E’ la vicenda, per quanto romanzata biograficamente vera di tale Benedetta Carlini vissuta tra il 1591 e il 1661, figlioletta di un ricco signore che obtorto collo entra in convento dove rapidamente fa carriera. Non diventerà una “monaca di Monza”, ma più semplicemente una giovane badessa sensibile ai richiami del sesso sotto forma di visioni mistiche e di sogni soprattutto erotici, con una certa confusione di ruoli che non tarderanno a metterla in serie difficoltà con le autorità ecclesiastiche del tempo. Fra sofferte dichiarazioni d’amore universale e bianche nudità di converse coinvolte in movimentate scene di sesso esplicito, il film giunge ad una anodina conclusione: si lascia alla peste il compito di punire i colpevoli sorvolando sul resto.

  Virginie Efira è la bella protagonista in spesso succinto abito talare, Charlotte Rampling una sofferta badessa dalle intense espressioni, Dafnè Patakia una conversa tentatrice, Lambert Wilson e Oliver Rabourdin i soli ruoli maschili.

Quasi fosse stato colpito dal giudizio divino, il film che all’uscita negli Stati Uniti ha suscitato vivaci proteste da parte di organizzazioni cattoliche che lo hanno definito blasfemo (in quei casi il regista, di formazione protestante, non ha pensato di meglio che definirsi ateo) ha subìto più d’un rinvio nella presentazione al festival di Cannes cui era destinato, prima per una malattia improvvisa del regista, poi per la pandemia da Covid che ha bloccato un’edizione della rassegna sulla Croisette.  Benedetta esce finalmente sui nostri schermi con il suo indubbio carico di sensualità che non mancherà di attirare pubblico, ma senza nulla aggiungere alla caratura professionale del suo autore.

Un film di Paul Verhoeven con Virginie Efira, Charlotte Rampling, Daphne Patakia, Lambert Wilson, Olivier Rabourdin. Genere Biografico durata 131 minuti. Produzione Francia, Paesi Bassi 2021. Uscita nelle sale: giovedì 2 marzo 2023

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