Il corto Su Càntigu De Sas Criaduras De Santu Frantziscu De Assisi è la traduzione in lingua sarda del “Cantico delle Creature” di San Francesco di Assisi. Proiettato in anteprima, con successo, alla XXXIXª edizione di “Primo Piano sull’Autore” – “Festival Pianeta Donna”, realizzato da Caterina Ponti è da lei dedicato ai suoi genitori ed alla Sardegna, ove è stato pensato e girato nella quasi totale interezza.
La poetica lode e preghiera del Santo Patrono d’Italia originariamente in Volgare umbro con Latinismi, è recitata in Sa Limba, su suggestive immagini di commento e compendio, musica ariosa e sinuosa, in un corto ove l’innovazione si sposa con la tradizione più classica.
L’opera è un caleidoscopio di paesaggi, scorci e particolari dell’Arcipelago de La Maddalena, di Arzachena, della Tomba dei Giganti di Coddu ‘Ecchju, della Costa Smeralda, Porto Cervo, Palau, Posada e Rena Majore – Aglientu. La telecamera indugia sulle creature dell’isola: le sue cristalline acque, le rocciose coste, le azzurrità del cielo, alcune delle piante endemiche, insieme a monumenti nuragici, murales, animali di terra e d’aria e simbolismi.
Vi sono affiancati anche squarci della terra e dei luoghi di Francesco: la Seraphica Civitas, con le inconfondibili architetture. E ancora due delle mete di Pellegrinaggio dell’Umbria, la Basilica di San Francesco e la Chiesa di San Damiano ove il Santo, cieco, infermo e stigmatizzato, compose il “Canticum o Laudes Creaturarum”.
Il corto è un atto d’Amore che celebra ricordandoli gli ottocento anni (il componimento si fa risalire agli anni 1224-26) di questo inno e lode di ringraziamento a Dio per tutto il Creato: noto anche come “Cantico di Frate Sole”, è infatti considerato il primo e più antico testo poetico della letteratura italiana del quale si conosca l’autore.
La Ponti lo ha reso pubblico senza fini commerciali, in una “edizione” che incarna con forza comunicativa, intensità e profondità, lo spirito identitario, il cuore, l’anima e la ricchezza della sua terra natia.
Cantico delle creature in sardo di Caterina Ponti