MACERATA – Un incontro divulgativo, ma teatralizzato, sul rapporto fecondo, intenso, di mutuo scambio e sostegno, tra Danilo Dolci, sociologo, educatore, intellettuale-attivista e Aldo Capitini, filosofo, politico, antifascista, teorico del pensiero nonviolento in Italia.
Una panoramica sul rapporto tra i due più importanti protagonisti della cultura della nonviolenza in Italia, ricreata teatralmente tramite un’intervista (im)possibile, durante la quale Giuseppe Barone alias Danilo Dolci e Federica Curzi alias Aldo Capitini, riporteranno brani ed episodi fondamentali tratti dalla loro opera e dal loro pensiero.
A intervistare le due ‘figure’, sarà Andrea Fazzini, interrogandoli sul passato, ma affacciandosi sul presente.
Ad interpuntare gli interventi, ponendo un accento particolare sulla comune passione per la poesia – dato che entrambi gli educatori erano poeti – Meri Bracalente leggerà una selezione dei loro versi e, in collaborazione con il laboratorio teatrale di Ateneo e con la partecipazione della studentessa Roberta Manfreda, alcuni brani tratti da uno degli ultimi componimenti lirici di Danilo Dolci, “Delirio etneo”, ispirato al dramma “La morte di Empedocle” di Friedrich Hölderlin.
L’evento si inserisce all’interno delle iniziative per il Centenario della nascita di Danilo Dolci (1924 – 2024) e cade a ridosso dell’anniversario della morte di Aldo Capitini (19 ottobre 1968).
Intervengono:
GIUSEPPE BARONE, autore del volume “Danilo Dolci. Una rivoluzione nonviolenta. La vita e l’opera di un uomo di pace”
FEDERICA CURZI, autrice del volume “Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini”
Modera:
ANDREA FAZZINI, regista del Teatro Rebis e membro del comitato scientifico del ‘Borgo Danilo Dolci’
Letture teatrali:
MERI BRACALENTE, attrice e co-direttrice artistica del Teatro Rebis
ROBERTA MANFREDA, studentessa Unimc
Teatro Rebis
DANILO DOLCI E ALDO CAPITINI
Un’intervista (im)possibile
Mercoledì 16 ottobre h. 18.00
MACERATA – TEATRO SOCIETÀ FILARMONICA
VIA GRAMSCI 30
Macerata Humanities Festival 2024
A cura di Lina Caraceni e Maria Paola Scialdone
Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata
INGRESSO LIBERO