L’Inghilterra sotto la Thatcher, il consumismo, il turismo di massa, i mali sociali, le patologie di una classe media sempre più assuefatta, la pubblicità, il kitsch, le nevrosi della nostra epoca sono i temi cari a Martin Parr, celeberrimo fotografo inglese, classe 1952, che sempre ha lavorato comunicando nei suoi scatti una critica, implicita o esplicita, alla società benpensante. Il lavoro e la personalità di Parr, che ha pubblicato 120 volumi, sono visibili in streaming su Mymovies One nel documentario di Lee Shulman “I am Martin Parr”.
Nelle parole dello stesso Lee Shulman: “Il film ci conduce in viaggio con questo instancabile avventuriero, con il dito sulla macchina fotografica sempre pronto a catturare i più piccoli dettagli della vita quotidiana. È uno dei fotografi contemporanei più controversi, le sue immagini spesso divertono chi le osserva. Eppure ci fa sentire leggermente a disagio, sospesi tra una risata silenziosa e la terribile consapevolezza di riconoscerci nel suo ritratto della società dei consumi”.
L’artista è seguito dal regista nel suo tipico impegno di ritrarre le persone durante le situazioni più spontanee. Secondo Parr, che attraversa la folla quasi in incognito spingendo un deambulatore, ovunque è nascosto qualcosa di singolare, eccentrico, drammatico e divertente insieme, la difficoltà sta nell’immortalarlo nel momento della manifestazione più significativa.
Attraverso le parole del protagonista e di sua moglie, di critici d’arte, fotografi, galleristi, colleghi e amici, il film ricostruisce la figura di un fotografo la cui cifra è data dalla composizione inusuale dell’immagine ottenuta con accostamenti bizzarri, tali da accentuare il ridicolo e il paradosso, dalla saturazione estrema dei colori, alle inquadrature vicinissime tese a catturare ogni dettaglio.
Negli anni ’90 Parr venne presentato da Cartier-Bresson alla prestigiosa agenzia di fotografia Magnum, alla quale venne ammesso anche se con non poche controversie. La disputa tra i detrattori e coloro da cui fu accolto viene illustrata attraverso il racconto di chi lo conosceva. Nel corso della carriera Parr si è spesso scontrato con i pregiudizi degli accademici e per combattere tale tendenza ha creato una fondazione che sostiene giovani fotografi documentaristi, sottovalutati dalla critica e da alcuni ambienti artistico-intellettuali.
I Am Martin Parr (2024. Un film di Lee Shulman Genere Documentario durata 70 minuti. Produzione Francia, Gran Bretagna 2024. In streaming su Mymovies One