Teatro Quirino: “Il medico dei pazzi” conquista il pubblico degli anni Ottanta

In occasione del centenario della morte di Eduardo Scarpetta, padre di Eduardo De Filippo, il teatro Quirino ospita “Il medico dei pazzi” – una delle più celebri commedie del maestro napoletano – per la regia di Leo Muscato, pluripremiato regista e drammaturgo.

La pièce ha esordito il giorno di Santo Stefano, ricevendo una calda accoglienza da un pubblico in festa, con protagonista Gianfelice Imparato nel ruolo che fu di Totò e di Eduardo, di Don Felice Sciosciamocca, riuscendo a strappare al pubblico, risate, ma anche un velo di compassione, per la sua provinciale ingenuità. 

La commedia, infatti, racconta le malefatte di Ciccillo, il nipote di Don Felice Sciosciamocca, che trasferitosi a Napoli agli inizi degli anni Ottanta per studiare medicina, diventa invece un biscazziere impenitente, sempre nei guai, che per mantenere i propri vizi, inventa con lo zio di aver aperto una clinica psichiatrica, per spillargli sempre più soldi. 

Una bugia “ambiziosa” che dovrà saper dimostrare, quando lo zio e sua moglie gli faranno un’improvvisata dalla campagna e per riuscirvi coinvolgerà un suo amico fidato, ma anche l’intera Pensione Stella con tutti i suoi ignari “ospiti”. Infatti, colto alla sprovvista, Ciccillo racconterà a suo zio di gestire un istituto psichiatrico per “malati di mente” secondo i nuovi standard imposti dalla Legge Basaglia del 1979 – che abolì i manicomi ridando dignità ai pazienti – chiedendogli di assecondare qualsiasi assurdità ed elucubrazione concepita dagli ospiti. 

Tra i presunti “matti” spiccano: un borioso maggiore dell’esercito, un musicista spiantato, un attore filodrammatico alle prese con l’Otello, una madre esuberante in cerca di marito per una figlia troppo timida e molti altri personaggi improbabili. Una fiumana di umanità che finirà per sconvolgere il già precario equilibro psicologico di Don Felice, che inizierà a dubitare anche di se stesso e della propria capacità di giudizio. Un susseguirsi di scene esilaranti coinvolgerà lo spettatore in un vortice d’ilarità senza uguali.

Tra gli ospiti della Pensione Stella, compare anche un musicista un po’ spiantato, specializzato nella body percussion, interpretato egregiamente da Francesca Maria Cordella. «Un ruolo che il regista e drammaturgo Leo Muscato ha adattato, per dare spazio alla mia body percussion».

Un’arte che Cordella padroneggia perfettamente, interpretando successi pop famosi con il solo ausilio del corpo, dal grande effetto comico. Non è da meno, il protagonista, Gianfelice Imparato, che con una gestualità e una mimica mai caricaturale, strappa sorrisi, ma attira la benevolenza del pubblico per l’umanità del suo Don Sciosciamocca. Un cast davvero eccellente che allieterà il periodo festivo, con un evergreen trasposto negli anni Ottanta, strizzando così l’occhio al trend “nostalgia” che tanto pubblico ha conquistato negli ultimi anni.

Al Teatro Quirino sino all’11 gennaio 

“Il medico dei pazzi”
di Eduardo Scarpetta

e con (in o.a.)
Luigi Bignone, Giuseppe Brunetti, Francesco Maria Cordella, Alessandra D’Ambrosio, Antonio Fiorillo, Giorgio Pinto, Arianna Primavera, Giuseppe Rispoli, Ingrid Sansone, Michele Schiano Di Cola

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