49° nuovo cinema. “Fuori norma” e “Femminile plurale”

PESARO – La terza giornata della 49. Edizione della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro è stata contrassegnata da una forte presenza di opere provenienti dal 27° evento speciale sul cinema italiano “Fuori Norma”, la via sperimentale del cinema nostrano nel terzo millennio e dalla chiusura del programma dedicato all’animazione russa al femminile, “Femminile plurale”.

 In serata sono stati poi presentati due lungometraggi “Fuori Norma”, Amore Carne (2011) di Pippo Delbono e Tramas (2008) di Augusto Contento.

Il documentario di Pippo Delbono, che uscirà domani nelle sale italiane e che Pesaro ospita quindi in anteprima, è stato realizzato interamente con un videofonino (e una piccola camera), usato come strumento ravvicinato e intimo, un’estensione del proprio corpo che “ruba” frammenti di vita e stati d’animo, in un viaggio tra Parigi e Budapest fatto di incontri ordinari e straordinari. Un film che ha già entusiasmato a Venezia e che in questi giorni sta venendo addirittura osannato in Francia, dove Le Monde ha scritto: Un film rabbioso, lirico, sconvolgente…ricco di sentimenti, intuizioni e emozioni.

Dopo l’ottimo Onibus, il secondo documentario di Augusto Contento è ambientato interamente in Brasile, dove il regista segue la quotidianità di dieci donne di San Paolo. La camera in perenne movimento fornisce così una percezione inedita della metropoli, mappando una geografia emotiva del luogo attraverso i tanti fili che vi si intrecciano.

Anche lo spazio notturno di Round Midnight, è diventato solo per oggi una sorta di prolungamento di “Fuori Norma”, avendo presentato alcuni cortometraggi del regista pesarese Marco Santini, protagonista ieri con Flòr de Baixa proprio nel programma dell’evento speciale. I sei corti sperimentali presentati, realizzati tra il 2005 e il 2009, includono: Cosa che fugge, Notturno, Flòr de Baixa (primo frammento di quello che è poi diventato l’omonimo lungometraggio), Lo sguardo nascosto e due brevi ritratti della città di Urbino: Pietre e Uomini. 

In giornata si è svolto anche il quinto e ultimo appuntamento dedicato all’animazione russa al femminile della sezione “Femminile plurale”. A chiudere non poteva che essere una delle più importanti animatrici contemporanee (non solo in Russia), Natal’ja Dabizha.  Attiva sin dal 1969 e specializzata nella puppet animation, ha realizzato oltre sessanta lavori, vincendo premi in tutto il mondo e raccogliendone oltre cinquanta con il solo straordinario Barbiere di Siviglia. E’ attualmente direttrice generale della Christmas Films Studio. Le opere presentate a Pesaro, nel classico formato russo dei 13 o 26 minuti, includono Storia del pescatore e del pesciolino, basato sull’omonima fiaba di Pushkin, Storia d’amore di una ranocchia, modellata su motivi fiabeschi tradizionali, L’albero dai pomi d’oro è invece basato su una fiaba olandese e fa parte del ciclo di animazioni Fiabe dal mondo. Infine Abramo è tratto da Il Vecchio Testamento animato, co-produzione russo-inglese di grande qualità.

Una conclusione straordinaria per una retrospettiva che ha permesso di far conoscere anche in Italia una delle scuole d’animazione più avanzate al mondo, nella quale la mano femminile ha un peso e un’importanza difficilmente riscontrabile in altri paesi. 

 

 

 

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