“I ragazzi stanno bene”, storia di due lesbiche e dei loro figli che cercano il padre

In uscita venerdì il film della regista statunitense Lisa Cholodenko “I ragazzi stanno bene” (The kids are all right), una commedia brillante su una coppia lesbica con due figli adolescenti nati entrambi in provetta dove l’anomalia non sta nell’eccentricità della famiglia ma nel modo in cui i protagonisti vengono guardati e giudicati dai cosiddetti “normali”

La trama del film si incentra su una coppia lesbica, Jules e Nic,  perfettamente integrata e con due figli, Joni e Laser, concepiti tramite inseminazione artificiale. Al compimento del diciottesimo anno di età Joni, la sorella maggiore, viene incoraggiata dal fratello Laser a cercare l’identità del padre donatore, in quanto, raggiunta la maggiore età, la legge lo permette. Dopo aver contattato la banca del seme i due ragazzi riescono a risalire al loro padre naturale, Paul, proprietario di un locale alla periferia di Los Angeles, fricchettone e gran donnaiolo. L’introduzione di Paul nell’eccentrica famigliola darà la stura ad una serie di esilaranti quadretti di vita quotidiana.

Annette Bening e Julianne Moore sono rispettivamente “Marito” e Moglie, Mark Ruffalo (il padre donatore) fa il terzo incomodo, tutti bravissimi, nominati ai Golden Globe, avrebbero meritato l’Oscar quest’anno. Comunque di riconoscimenti il film ne ha ottenuti diversi nel corso del 2010: accolto benissimo al Sundance Film Festival, è stato molto apprezzato a Berlino. E’ uno di quegli esempi di cinema americano indipendente che fa scuola oltre ché far tremare polsi alle Majors; infatti, costato quattro milioni di dollari, che è pochissimo per il mercato europeo, figurarsi per quello americano, ne ha già incassati trenta e la scia del successo non sembra giunta ancora al capolinea.

Il segreto del film sta senz’altro nella sceneggiatura ben scritta e nella mano intelligente della regista, Lisa Cholodenko, che l’ha guidata. Gli spunti narrativi sono davvero notevoli nell’originalità dell’impianto, dalla descrizione della vita di coppia di “Lui” e “Lei” allo sguardo disincantato e a volte beffardo dei due ragazzi, dall’irruzione nella famiglia del macho eterosessuale Paul  ai risvolti drammatici che pure non mancano. La sapienza della regista sta proprio nel dosaggio perfetto degli ingredienti di genere e nel ritmo della narrazione che tiene sempre vigile lo spettatore e curioso di capire dove il plot narrativo lo porterà.

Presentato in Italia alla 5° Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, “The kids are alla right” di Lisa Cholodenko aveva ottenuto un ottimo successo di critica e di pubblico. E aveva fatto subito parlare di sé allorquando, alla conferenza stampa di presentazione del film, una delle due splendide attrici principali, Julianne Moore, sollecitata dai giornalisti presenti, aveva risposto per le rime a un’ennesima esternazione del Premier, Silvio Berlusconi, sull’universo omosessuale, tema del film. Il Presidente aveva sentenziato: “meglio guardare le donne che essere gay”, e la Moore aveva così risposto: “E’ un peccato aver detto una cosa del genere: così idiota, arcaica, infelice e imbarazzante. Viviamo in un’epoca in cui l’orientamento sessuale è vario: ognuno è quello che è. Troppa gente divide sempre le cose per categoria – razza, genere, religione. Bisognerebbe concentrarsi di più sul fatto che siamo tutti esseri umani.” Complimenti Signora Moore! Ma non si potrebbe fare uno scambio Moore vs. Santanché e Carfagne varie?

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