Christian Bale: il genio del trasformismo

L’attore inglese, premio Oscar, taglia il traguardo dei 40 anni

“Se dovesse accadere di nuovo, lo farò per un altro film. Molta gente pensa che sia un espediente e che si può recitare tranquillamente e perdere anche peso per farlo. Ma sapete quanto ci vuole in realtà? Quindi, se è necessario lo farò. Ma sto diventando un po’ troppo vecchio ormai e comincio a capire che se esagero, potrei arrivare ad un punto di non ritorno. Non ho la stessa mentalità che avevo anni fa quando mi sentivo invincibile e non mi importava di nient’altro. Ho una figlia adesso. Voglio avere un approccio intelligente con le prossimie alterazioni che subisce il mio fisico. Ma sono contento di aver fatto ciò che ho fatto. Chi lo può sapere? Forse questo ruolo è l’ultimo, in questo senso”

(Discorso di Christian Bale alle premiazione degli Oscar 2011)

MILANO- Pochi lo ricordano appena 12enne, protagonista de “L’impero del sole” (1986) di Steven Spielberg. Eppure, adolescente, era già una specie di genio della recitazione, una sorta di enfant prodige predestinato a una vita di successi e popolarità. Stiamo parlando di Christian Bale che nei giorni scorsi è giunto al traguardo dei 40 anni. Quello che impressiona è la sua incredibile capacità di plasmare e tasformare il suo corpo. Nel corso della sua carriera ha raggiunto alcune vette a dir poco sbalorditive dell’arte recitativa e per le mutazioni fisiche.

Christian Bale nasce in una cittadina del Galles il 30 gennaio del 1974. Il padre è un pilota dell’aviazione civile e poi uomo d’affari; la madre è un artista circense, il nonno è ventriloquo e prestigiatore. La sua infanzia è caratterizzata dai continui viaggi per seguire gli spostamenti del padre. Il piccolo Christian in famiglia “respira” la forte atmosfera artistica: prende lezioni di chitarra e di balletto.

Il suo debutto nel mondo dello spettacolo avviene a otto anni nel 1982 per uno spot pubblicitario di detersivi.

L’anno seguente appare in uno spot di cereali, mentre nel 1984 calca il palcoscenico di un teatro londinese del West End. L’anno della svolta è il 1986. Dopo aver partecipato alla fiction televisiva “Anastasia, l’ultima dei Romanov”, è notato dall’attrice Amy Irving, allora moglie di Steven Spielberg. Il talento del 12enne è tale che Spielberg lo scrittura per il suo kolossal “L’Impero del sole” con John Malkovich e Miranda Richardson. La performance di Christian Bale sbalordisce il mondo: il ragazzino è il protagonista assoluto del film e si ritrova improvvisamente famoso. L’attenzione della stampa internazionale per il giovane interprete gli creò un tale stress emotivo che Bale decise di smettere con la recitazione. Nel 1989 Kenneth Branagh lo persuase a tornare sulle scene ingaggiandolo nel ruolo di un ragazzo nel film Enrico V. Nel 1990 recitò con Christopher Lee nel film tratto dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson “L’isola del tesoro”. Nel cast sono presenti superstar come Charlton Heston e Oliver Reed. L’anno dopo partecipò al film per la televisione “A Murder of Quality”, accanto all’attore inglese Denholm Elliott. Nel 1992 venne ingaggiato per il ruolo principale nel film musical “Gli strilloni”, prodotto dalla Disney. Il film gli valse nuovamente una nomination per il premio Young Artist Awards. Nel 1993 ricevette la terza nomination per il premio Young Artist Awards per il film “Swing Kids – Giovani ribelli”, dove ritrovò Kenneth Branagh. Il film narra la storia di alcuni teenagers che ascoltano e ballano segretamente la musica jazz nel periodo dell’occupazione della Germania nazista. Nel 1994 recitò accanto a Gabriel Byrne, Helen Mirren e Tom Wilkinson nel film “Prince of Jutland” diretto da Gabriel Axel. Bale ottenne maggior notorietà nel ruolo di Laurie, sempre nel 1994 nell’adattamento dell’omonimo romanzo in “Piccole donne” diretto da Gillian Armstrong, dopo essere stato scelto personalmente per la parte da Winona Ryder. Nel 1995 doppiò il personaggio di Thomas nel film Disney “Pocahontas”. Dieci anni dopo prese parte a “The New World” di Terrence Malick, film incentrato proprio sulla figura di Pocahontas. Nel 1996 ottenne un piccolo ruolo in “Ritratto di signora” di Jane Campion accanto a Nicole Kidman e nello stesso anno recitò accanto a Bob Hoskins e Gérard Depardieu nel film diretto da Christopher Hampton “L’agente segreto”. Nel 1997 fu il protagonista del film commedia “Metroland” accanto a Emily Watson diretto da Philip Saville. I due attori lavorarono ancora insieme nel mediocre “Equilibrium”. Il 1998 fu un anno molto importante per l’attore. Interpretò il ruolo di un giornalista nel film di Todd Haynes “Velvet Goldmine”. La pellicola fu una prova d’attore molto intensa per Bale che lo vide recitare in una scena a tinte erotiche con il co-protagonista Ewan McGregor. Nello stesso anno recitò nel ruolo di un ragazzo con problemi mentali nel film “All the Little Animals” accanto a John Hurt. Nel 1999 interpretò il ruolo di Demetrius in “Sogno di una notte di mezza estate accanto” a Kevin Kline, Michelle Pfeiffer e Rupert Everett e nello stesso anno gli venne affidato il ruolo di Gesù nel film per la televisione “Maria, madre di Gesù”. Alle soglie del XXI secolo Christina Bale è considerato ormai uno degli attori più talentuosi e può scegliere con cura i personaggi da interpretare. Con “L’uomo senza sonno” (2004), decide di dimagrire di ben 25 chili. Un’operazione pericolosa per la sua salute. La critica esalta la sua performance impressionante. L’attore alterna film di grande successo al botteghino come i tre episodi della saga su Batman, a pellicole di grande qualità come “The New World” di Terrence Malick, “The Prestige” di Christopher Nolan e “Nemico pubblico” di Micheal Mann. Nel 2011 arriva finalmente la consacrazione di Hollywood. Con “The Fighter”, Christian Bale, ottiene un meritato premio Oscar, nella parte di un ex pugile ormai dedito all’uso del crack. Il New York Times definì “stupefacente” la performance dell’attore gallese. Con “American Hustle” (2013) è ancora una volta candidato alla prestigiosa statuetta per l’edizione 2014. Christian Bale, superata la soglie dei 40 anni è un assoluto protagonista del cinema contemporaneo. Il suo è un talento puro, innato. Il suo sguardo, nonostante le tante sregolatezze, è quello di un uomo maturo e consapevole della sua arte eccelsa.

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