ROMA – Libero riadattamento del film “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore, lo spettacolo omonimo diretto da Glauco Mari al Teatro Parioli di Roma serba il pathos e la suspense dell’originale fino all’inedito finale.
Un giallo surreale che contrappone due maestri del teatro italiano Glauco Mauri e Roberto Sturno – da anni spalla a spalla nella compagnia co-fondata– l’uno nei panni dell’anziano ispettore di polizia, l’altro in quelli di Onoff un celebre scrittore “smemorato”.
Onoff viene accusato di aver commesso un delitto nella notte, di cui non ricorda nulla e il commissario, alternando i modi persuasivi a piccole concessioni, tenta di strappargli una confessione. Pathos e disperazione si alternano sulla scena perché: “Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita; e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle”.
Sulla scena nello sperduto commissariato di provincia, anche altri poliziotti, tra i quali emerge la figura di un neoassunto interpretato da un bravo Giuseppe Nitti, così educato e sensibile “per trovarsi in un posto del genere”, come afferma il romanziere Onoff.
Un viaggio attraverso i ricordi dello scrittore, per recuperarne la memoria perduta e appurare la verità dei fatti: una verità agghiacciante e impensabile.
Uno spettacolo ben adattato ai ritmi e all’immediatezza del teatro da Glauco Mauri, che non modifica però la struttura originaria del thriller, lasciandone inalterati i colpi di scena. Straordinario Glauco Mauri: perfetto sia come regista che nei panni del commissario “maieutico”. Eccelso Roberto Sturno nell’interpretazione di Onoff, uno scrittore fallito e scorbutico, che cela più di un mistero.
Da standing ovation!
Una pura formalità
dal 27 marzo al 13 aprile a Roma, al Teatro Parioli Peppino De Filippo
libero adattamento di Glauco Mauri dal film di Giuseppe Tornatore
con Roberto Sturno e Giuseppe Nitti
Scene Giuliano Spinelli
Costumi Irene Monti
Musiche Germano Mazzocchetti
Regia Glauco Mauri