ROMA – La lettera di Mammà, brillante commedia di Peppino De Filippo, diretta magistralmente da suo figlio Luigi, è in scena al teatro Parioli di Roma dall’11 dicembre all’11 gennaio. Assicurate risate genuine e una sentimentale atmosfera natalizia.
La storia tratta un tema classico: i matrimoni combinati tra nobiltà decaduta e alta borghesia, dove l’una porta i denari e l’altra il casato prestigioso. Abitudine molto in voga nella “Napoli bene” degli anni ’30, nella quale commercianti facoltosi davano in sposa le loro figlie a nobili spiantati per elevarsi socialmente e togliersi di dosso la fama di “rozzi parvenu”. Una consuetudine raccontata con pungente ironia e comicità da Peppino De Filippo, che in quegli anni ha vissuto e ha potuto assaporare l’atmosfera decadente, in auge nell’ex capitale borbonica.
La rivisitazione in chiave moderna è opera del figlio Luigi che recita anche il ruolo del barone Edoardo: un nobile “senza l’ombra di un quattrino”, votato a combinare cinicamente le nozze tra il nipote e la figlia di un commerciante di stoffe, per garantirsi una rendita futura. Tra le sue mire, anche quella di sposare la zia zitella: una 47enne tanto bruttina, quanto ricca. Tuttavia, una condizione sarà posta dal padre al matrimonio tra la zia Teresa e il Barone: quella che si attenda fino alla nascita del primo nipote, frutto dell’unione tra la sua esuberante figlia, Claretta e lo strampalato baroncino Riccardo. Tra i sospetti della famiglia, c’è che il nobile timido e stralunato non sia adatto ad adempiere i doveri di marito. A comprovare l’ ipotesi, una lettera della madre defunta che il rampollo custodisce gelosamente. Tra le indicazioni elencate: innalzare la donna su un “altare” da cui venerarla, senza mai toccarla … Precetto che il rampollo sembra prendere alla lettera.
Una pièce tutta da ridere. Ironica e giocata su quella comicità semplice, agevolata dall’uso del dialetto campano, che strappa sorrisi spontanei agli spettatori. Centrale è il tema della famiglia, com’era una volta, tra “miseria e nobiltà”. Mai più azzeccata è stata la riflessione conclusiva di De Filippo che “augura a tutti un Natale leggiadro come questa rappresentazione, al riparo dalla degenerazione sociale che sembra prendere il sopravvento sulle cronache quotidiane delle nostre vite, ormai, rese avvezze al male.” Uno spettacolo che ricorda i buoni sentimenti, mettendo in scena un’ilarità sana. Eccezionale, a tal proposito, Luigi De Filippo, in grado di monopolizzare l’attenzione, con uno charme e una sagacia unici, nel nostro panorama teatrale. Da notare, anche la giovanissima Fabiana Russo, nelle vesti di Dorina, una cameriera pettegola e assai verace. Una valanga di applausi, meritatissimi, per “La lettera di mammà” e il suo superbo cast, tutto napoletano.
La Lettera di Mammà, al Teatro Parioli di Roma dall’11 dicembre all’11 gennaio
commedia in due parti di Peppino De Filippo
Regia di Luigi De Filippo
Personaggi e interpreti
Claretta Claudia Balsamo
Luisa Stefania Aluzzi
Giuseppina Fabiana Russo
Ernesto Riccardo Feola
Signora Carnale Francesca Ciardiello
Dorina Marilia Testa
Teresa Stefania Ventura
Il barone Edoardo Luigi De Filippo
Il baroncino Riccardo Vincenzo De Luca
Gaetano Michele Sibilio
Cavalier De Rosa Giorgio Pinto