Festival di Roma. Bruce Springsteen, l’aureola e il silenzio

ROMA –  Grande attesa per il documentario “The Promise: the Making of Darkness on the Edge of Town” che presenta al festival di Roma la genesi dell’album omonimo di Bruce Springsteen e contiene interviste inedite  della rock star e della E street band, nonché filmati delle prove e delle registrazioni dal 1976 al 1978.

Il regista dell’opera è Thom Zimny, collaboratore scenico e archivista personale di Springsteen da 10 anni.  Springsteen ha detto: “Ci siamo divertiti a mettere tutto insieme, abbiamo trovato un sacco di musica sulla quale avevamo lavorato duramente, che non andava bene per il disco ma che potrebbe far parte di un album a sé”. “The promise” sarà trasmesso dalla BBC.

Il cantante nel frattempo è arrivato in sordina  all’aeroporto   di Ciampino intorno alle 19.10 a bordo di un volo privato, modello Embraer, proveniente da Londra.  “ Il Boss”   si materializzerà al Festival di Roma  la sera con  red carpet dal  profilo basso: niente interviste, nè  improvvisazioni musicali. Il passaggio di Springsteen è eccezionalmente silenzioso: più conti, più devi circondarti di segretezza. Springsteen sarà supportato da Sony Music che farà uscire in cofanetto il film il 16 novembre,  passerà da una porta di servizio e solo un attimo comparirà  come ospite d’onore: dalla Petrassi si è dovuti passare alla Sala Sinopoli e i 1200 posti sono stati esauriti. All’Auditorium è panico: misure straordinarie di sicurezza,  richieste di biglietti con raccomandazione, folla anzitempo di devoti. Non resta che aspettare di vederlo sfilare:  avrà sul capo l’aureola?

Il video

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe